Prevedere il futuro ovvero un'arte difficile

 

Da: Pierluigi Casalino 
 
In un mio articolo dedicato tempo fa a Maimonide su Asino Rosso ricordavo la pericolosità della fede nell'astrologia, che, al pari delle moderne esperienze digitali, rischia di far smarrire l'unicità e l'identità, oltre all'originalità. Anche su in poche righe.org mi soffermai una volta sul tentativo di immaginare il futuro e sulla complessa capacità di essere visionari o di esercitare l'arte della previsione. Esistono ancora persone che si dedicano dedicano all'importante mestiere (qualcuno lo chiama arte) della previsione: persone che tentano di disciplinare i segni e a servirsene per favorire la sopravvivenza del genere umano. Al riguardo le categorie di tali soggetti impegnati nel prevedere il futuro sono numerose e diverse al tempo stesso: dai geologi ai sismologi, agli esperti di meteorologia, agli ecologisti, ai climatologi, ai demografici, ai politologi, agli economisti, per gli analisti sociali, et cetera, per non dimenticare i medici, i sociologi, gli psicologi, e per non dimenticare anche i visionari e i profeti, i veggenti, anche quelli dozzinali. Tutti costoro scrivono o cercano di scrivere una storia che ancora non è avvenuta come fa il regista di un film che può una trama conoscendo già la fine. Sono tutti archeologici dell'avvenire, se pur sono profeti in un certo senso di verità prevalentemente non metafisiche. Tutto ciò, per quanto basato su una necessaria preparazione e sapienza di lettura di eventi e di segni richiede una capacità di intuizione non indifferente. L'esattezza resta comunque un miraggio, come confessava anche un mistico che sosteneva che Dio, a certe condizioni di conversione di vita o di preghiera, può letteralmente cambiare il corso della Storia. Le recenti crisi economiche (ma anche quelle geopolitiche) hanno dimostrato tutta l'incertezza di tale mestiere, oltre che sua fallibilità ed inattendibilità. Nessuno, salvo degli spiriti magni, vede i segni di una vicina catastrofe, o se li aveva visti, non li aveva presi o voluti prendere in seria considerazione. Ci soccorre, in proposito, Cicerone che diceva che la verità dei segni va accertata. Tale metodo è tuttora valido.
Casalino Pierluigi