di ANDREA ROSSI
Lettera in risposta a Davide Guarnieri | estense.com Ferrara: Caro Davide, i tuoi commenti storici sono come sempre interessanti; però sai meglio di me che larga parte del movimento di liberazione non si ispirava a prinicipi democratici o liberali, ma si batteva, spesso coraggiosamente e in buona fede, per l'instaurazione di un regime socialista nel nostro paese; Stalin, col patto Molotov-Ribbentrop, fu alleato di Hitler (esattamente come Mussolini) fino a giugno del 1941, spartendosi con il III Reich l'Estonia, la Lettonia, la Lituania e la Polonia, ove furono compiute atrocità e deportazioni, culminate con il massacro di migliaia di ufficiali dell'esercito polacco alle fosse di Katyn. Gli oppositori di Hitler finivano negli orrendi campi di concentramento che hai citato, quelli di Stalin finivano in Siberia, sia che fossero sovietici, sia che fossero baltici o di altre nazionalità. Non migliori furono gli epigoni del marxismo sovietico, primo fra tutti il maresciallo Tito e i suoi accoliti sloveni e croati, i quali risposero alla nostra
Lettera in risposta a Davide Guarnieri | estense.com Ferrara: Caro Davide, i tuoi commenti storici sono come sempre interessanti; però sai meglio di me che larga parte del movimento di liberazione non si ispirava a prinicipi democratici o liberali, ma si batteva, spesso coraggiosamente e in buona fede, per l'instaurazione di un regime socialista nel nostro paese; Stalin, col patto Molotov-Ribbentrop, fu alleato di Hitler (esattamente come Mussolini) fino a giugno del 1941, spartendosi con il III Reich l'Estonia, la Lettonia, la Lituania e la Polonia, ove furono compiute atrocità e deportazioni, culminate con il massacro di migliaia di ufficiali dell'esercito polacco alle fosse di Katyn. Gli oppositori di Hitler finivano negli orrendi campi di concentramento che hai citato, quelli di Stalin finivano in Siberia, sia che fossero sovietici, sia che fossero baltici o di altre nazionalità. Non migliori furono gli epigoni del marxismo sovietico, primo fra tutti il maresciallo Tito e i suoi accoliti sloveni e croati, i quali risposero alla nostra