L'EUROPA NEL MONDO DI NESSUNO

Il tentativo di Trump di negoziare con ogni singolo partner al riparo dalla pratica multilaterale non appare una strada positiva, dal momento che l'America first vagheggiata dall'attuale inquilino della Casa Bianca non porta certo vantaggi ad altri: avverrà esattamente il contrario. Il discorso per cui ogni paese conta per la forza di cui dispone nel contesto di un mondo di nessuno è un discorso pericoloso e non soltanto sul piano economico. Per l'Europa il muoversi in un mondo di nessuno costituisce una sfida perdente: a livello internazionale la leadership americana aveva consentito all'Unione Europea di agire come un blocco unico, nonostante le divergenze. Da tempo però il Vecchio Continente si trova in politica estera su posizioni spesso divergenti, se non alternative, rispetto all'alleato americano. E in aggiunta si ritrova anche in una condizione di litigiosità interna al punto da portarla alla paralisi decisionale. E' di grande importanza a tale proposito l'accordo tra le due principali organizzazioni economiche dell'Italia e della Francia (Confindustria e Medef), con l'appoggio dei rispettivi governi nazionali, finalizzato alla necessità di completare la governance dell'Eurozona. E' pertanto da quest'ultima che bisogna ripartire, muovendo dalla ristretta cerchia di Paesi che condividono la moneta unica e capace di creare un organismo che sia in grado di misurarsi con le sfide del mondo di nessuno. Nessun Paese può sopravvivere da solo, né da solo riesce a riformare il governo della globalizzazione. L'alternativa all'inconcludente e squilibrato bilateralismo di Trump, l'Europa così dimensionata potrà uscire dalla prigionia dei veti interni ed aprire una nuova e più utile finestra di multilateralismo.
Casalino Pierluigi