IL FESTIVAL PIU' BLINDATO DELLA STORIA, MA SEMPRE UNA PAGINA DI STORIA ITALIANA

Ecco, ci siamo: finalmente si alza il sipario sul palcoscenico del Teatro Ariston e Sanremo 2018 con le sue luci e i suoi attori si presenta all'Italia e al mondo. E si presenta come una nuova pagina di storia del Bel Paese, una pagina di parole e di musica,di canzoni e di polemiche, di ospiti e di critici, una pagina di spettacolo "esagerato" nella tradizionale cornice suggestiva della Città dei Fiori, percorsa dai capricci di una stagione invernale inedita per l'evento nazional-popolare, ma pronta a stupire anche gli annoiati detrattori  di una manifestazione che resta unica ed irripetibile. E soprattutto si presenta circondata da misure di sicurezza senza precedenti che non ne sminuiscono tuttavia il fascino. E che Sanremo sia una favola sempre viva e mai spenta lo si coglie dal rinnovarsi di iniziative e di attrazioni che fanno da sempre da contorno allo spettacolo maggiore. Il vecchio adagio che Sanremo è Sanremo si rivela, d'altra parte, più che mai vincente. Sanremo è lo specchio della nostra società, ma anche della nostra crisi senza fine, del costume italiano, che comprende la politica, i vip e le persone comuni, dei poveri e dei ricchi, dei nostri vizi e delle nostre virtù. Quando la kermesse sanremese terminerà in un crescendo di agonismo canoro e di ascolti, lo si celebrerà e lo si condannerà secondo la solita sceneggiata di banalità e di business.
Casalino Pierluigi