I Facebookisti possono controllare le bufale sul SN?

Nota di Asino Rosso1

Il fondatore e inventore di Facebook è certamente un genio 2.0, ma rispetto a Bill Gates e Stve Jobs (e altri) non convince, hai dei bug personal....
Questa news  strutturale  annunciata come soluzione al... mito delle Fakes News, da un lato evoca Ponzio Pilato e anche una ennesima tecnica di persuasione sottile pro Facebook, bufale o meno. Sembra e potrebbe esserlo anche una parziale soluzione affidare i vari in certo senso algoritmi alla Community e gli stessi utenti del SN ma....  Si presuppone una community evoluta ma francamente il livello medio è meno di zero....   Oppure certa selection...  si presta troppo al poco libero arbitrio magari di diversamente influencer  in certe community poco oggettivo e di parte, con la nascita probabile poi di gruppi communità interessati per questioni ideologiche (non necesseriamente politiche) o persino caratteriali
Già ora partono stupidi robot su segnalazioni di mera antipatia o certo hate ad personam  senza a quanto pare filtri immediati... figurarsi con tale potenziamento degli utenti!
Lasciamo pure qualche chance  ma almeno filtri più evoluti ai robot  dovrebbero essere fondamentali sulle troppo facili segnalazioni...
In ogni caso  ecco la genuflessione al mito delle Fake News  inventato ad arte (degenerata!) dal politicamente corretto e dagli old media che ne furono gli antesignani e lo sono tutt'ora!
Il mito del controllo anche della qualità in SN e nel Web che sono quasi veri e propri universi paralleli... quando unica vera soluzione -  a parte certi protocolli predefiniti - e qua come ogni Azienda o Associazione ecc.   dovere di Facebook  in primis...!,  verso estremi   politico sociali potenzialmente innegoziabili come libere opinioni (terrorismo e perversioni erotiche ecc.) è il non controllo: o meglio semmai facilitare possibilità di denunce ad personam  nel caso qualcuno ravvisi reati di diffamazione o simile, ma sempre dopo robot filtri che automaticamente o quasi non facilitino troppi utenti mossi solo da invidia o antipatie personali flagranti o peggio.

Info La Repubblica

Sette giorni, due annunci. È il 2018 di Mark Zuckerberg. A una settimana esatta dal post con cui il padre di Facebook annunciava il cambiamento nel news feed (priorità ai contenuti di amici e parenti, meno visibilità per quelli pubblicati da media e brand) ecco un secondo pezzo del puzzle. Con una parola chiave: fiducia.

Facebook darà priorità alle news considerate di qualità dagli utenti. Il social chiederà alle persone di indicare se si fidano delle fonti da cui ricevono informazione e in base a questi giudizi verrà deciso cosa mostrare e cosa invece lasciare indietro. "La mia speranza - ha scritto Zuckerberg - è che questi aggiornamenti possano aiutare a migliorare il tempo che si passa su Facebook".