1939-SPARTIZIONE DELLA POLONIA E SCOPPIO DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE. INTERROGATIVI STORICI

Lo storico inglese Taylor è stato, e certamente non a torto, tra i maggiori assertori delle responsabilità anglo-francesi per lo scoppio della seconda guerra mondiale. La questione polacca, ma non solo, furono il banco di prova di un atteggiamento, da parte di Londra e di Parigi, che consentì alla Germania di Hitler di avere mani libere per portare la situazione fino alle estreme conclusioni il precipitare degli eventi nel 1939. La spartizione nazi-sovietica della Polonia fu una delle conseguenze più gravi, a detta di Taylor e di altri studiosi,di un tale colpevole atteggiamento. Se è vero che Francia ed Inghilterra il 5 settembre 1939 dichiararono guerra alla Germania, è anche vero che l'inerzia di inglesi e francesi dei mesi precedenti l'inizio del conflitto causarono danni incommensurabili. Una serie di errori calcolo produssero un'immane tragedia su cui è ancora aperta la riflessione della Storia. La circostanza che resta ancora inspiegabile e che appare un'ulteriore condanna della politica inglese e francese fu la mancata dichiarazione di guerra anche alla Russia sovietica, che da oriente occupava la Polonia fino a spartirsela con la Germania ed avere via libera nell'occupazione dei Paesi Baltici e costringendo la Finlandia, dopo un'eroica resistenza, a cedere a Mosca suoi importanti territori. Fino al patto Molotov-Ribbentrop gli Occidentali avevano sperato di coinvolgere Stalin in un'alleanza antitedesca, se pur mai con eccessiva convinzione (e ciò per l'ovvia ostilità al bolscevismo). Nonostante che Putin, di recente, abbia riconosciuto le colpe russe nella tragedia polacca, resta anche sotto questo aspetto non risolto il terribile quesito sulle origini della seconda guerra mondiale e ciò ad un anno dal ricordo della fine del primo conflitto mondiale e a 80 dallo scoppio del secondo.
Casalino Pierluigi