LA DANZICA DELL'ESTREMO ORIENTE. IL SIGNIFICATO DELLA CRISI NORDCOREANA

In assenza di un'autorevole e credibile leadership dell'Occidente, smarritasi in polemiche nominalistiche e talora controproducenti, Pyongyang va avanti nel suo disegno folle e pericoloso di dotarsi di un armamento da superpotenza nucleare. Dal bluff il dittatore nordcoreano sta passando ad un rischioso gioco destabilizzante non più solo per gli equilibri estremo-orientali, ma ormai  apertamente per quelli planetari. Il lucido e farneticante delirio di onnipotenza di un soggetto che rinnova su scala universale le gesta staliniane, a cui si ispira come modello di protagonismo assolutistico, continua a sfruttare il fattore sorpresa, anche con la non troppo celata responsabilità colpevole delle due ex superpotenze comuniste dell'Eurasia, la Cina e la Russia.. Non è ben chiaro, infatti, a chi convenga una Corea del Nord così intraprendente e spericolata. il felice collaudo di un missile intercontinentale fa ritornare alla mente lo stupore allarmato in cui caddero gli USA dopo il lancio nello spazio del primo sputnik sovietico il 4 ottobre 1957, circostanza che faceva supporre che Mosca fosse (ed era veramente) dotata di vettori intercontinentali, rivoluzionando in tal modo inatteso il concetto di difesa strategica occidentale. Non si sa se la storia sia destinata a ripetersi, ma una crisi che si trascina ormai da troppo tempo ha tutte le possibilità di rivelarsi una drammatica nuova Danzica.
Casalino Pierluigi