Italia a pezzi: commissariamento da Roma in giù

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A Roma si son mangiati anche l'acqua! e questo articolo ci pare dica tutto, senza alcuna retorica.  Tranne le soluzioni possibili, ancora (ammesso sia possibile) se non altro per - come ottimamente scritto dall'articolista- scongiurare punti di non ritorno (che sono già da tempo buchi neri...) tra la gente e le classi politiche dirigenziali mica solo romane, italiane tout court.
E anche se - facile prevederlo- quanto segue sfiora copioni antimeridionali un poco sopiti dopo la crisi migrantica e degli sbarchi, premesso che non c'entra nulla qualsiasi ritorno primo leghista,  non vediamo altre ricette che alcune radicali una volta per tutte.
Il Nord bene o male regge ancora, pur anche al Centro Nord  con livelli minimi storici di credibilità politica ecc. e senza negare l'infiltrazione simile della diversamente mafia postmoderna (che non ammazza più in genere ma ormai simbiotica con le classi economico produttive e istituzionali, anche se magari nelle regioni rosse residue si chiamano tipo Coop o Banche....)  tutti i bachi ormai solari del Centro Sud restano ancora per così dire fisiologici, quantunque  a medio termine, salvo mutamenti di rotta, probabilmente avviati verso degradi tipo quelli del Centro Sud stesso.
Va da sè, agire sul Centro Sud vuol dire già prevenire tale futuro degradante ulteriore del Centro Nord, già mutare rotta. 
Ma per il Centro Sud e da Roma in particolare  basta con i simulacri e le mistificazioni ancora dominanti con i mass media stessi complici, omertosi e collusi. lasciando persino perdere le Istituzioni probabilmente simbiotiche con il Non Stato Reale e dominante.
Come si dovrebbe fare per il fenomeno migranti, applicando le leggi antiterrorismo, quest'ultime vanno applicate in certo senso anche per l'intero Centro Sud per questioni di ordinaria pubblica amministrazione, dichiarando preventivamente lo stato di emergenza e commissariando il Centro Sud intero per 10 anni, almeno i suoi centri principali malati e in default.  Roma, Napoli, Palermo, Potenza, Reggio Calabria, Bari,  focus particolari Roma, Napoli, Palermo: ovvero le capitali, i centri nevralgici del Non Stato italiano che non esiste più da un pezzo.  E' la Mafia in tutte le sue versioni e modulazioni attuali il vero Stato da Roma a Lampedusa, passando per Napoli ecc. , vere  e proprie capitali diversamente  e letteralmente criminali! 
Solo dichiarando lo stato di emergenza, sospendendo la legge ultragarantista italiana che nei fatti protegge i delinquenti e penalizza gli italiani del centro sud,  sarà possibile senza giudici o pm collusi  (la sentenza ultima su Mafia Capitale con  Carminati ecc. un capolavoro lapsus, come se la Mafia non esistesse nonostante le condanne,, sarà possibile iniziare a purificare Roma, Napoli ecc.  Arrestando e  processando spesso per direttissima molti nomi noti , anche politici,  non solo mafiosi ecc. official, tutti ben noti alle forze dell'ordine e persino ai giornalisti che parlano tranquillamente come se niente fosse di clan  X e clan Y  in ogni TG... anche pubblico....  
E dieci anni per prima arginare e disinfettare il tessuto malato, e poi piani a medio lungo termine concreti, appunto dieci anni, con Commissari e responsabili istituzionali d'emergenza e di provata meritocrazia scientifica, un tempo ragionevole, per rilanciare sul serio e per la prima volta praticamente dall'Unità d'Italia, mezza Italia, a livello di legalità e sviluppo economico. culturale e turistico in primis come volano futuribile: s'intenda bene, con un registro di sistema a priori per turismo e cultura  rigorosamente scientifico e pragmatico, oltre il mito anche di Franceschini (uno di meno nel futuro possibile Business Plan, ovviamente per le sue non basi meritocratiche e conoscitive- ma certo non solo lui....) della Bellezza che salverebbe la vita, manco fossimo ancora nel tempio di Delfi e gli oracoli...
Da questi assiomi radicali  il futuro o meno non solo del Centro Sud ma dell'Italia intera.