Ferrara, l'eterno affaire Carife

fonte Ferrara Italia   *Claudio Pisapia

Azzerati Carife: una fiaccolata per tenere accese le luci sul risparmio tradito


Non vogliamo che su di noi cada il silenzio, il caso Carife è una parte importante in un discorso più ampio di scelte politiche che non tengono conto dei reali bisogni dei cittadini", "la politica aveva una scelta e l'ha fatta! Ha scelto di aiutare le banche".
Sono le parole di Katia Furegatti che riassumono l'essenza della conferenza stampa tenuta venerdì 21 luglio nelle sale di Agire Sociale di Ferrara, ospitata dal Gruppo Economia di Ferrara (Gecofe), e voluta dai Risparmiatori Azzerati di Carife di cui, appunto, la stessa è portavoce. Parole che sottolineano la volontà di tenere viva l'attenzione sul loro caso e che l'acquisizione da parte della Bper della 'parte buona' di Carife non è da loro considerato un 'lieto fine', come viene descritto.

"Trentaduemila persone", dice Furegatti, "sono state investite dal fallimento della banca ferrarese, ovvero quasi un quarto della città. Uno tsunami, un terremoto insomma, che ha lasciato molte macerie e che meriterebbe l'attenzione del caso".
"La realtà", proseguono all'unisono gli Azzerati, "è che lo Stato non è intervenuto a tutelare i risparmiatori così come sarebbe stato giusto e come previsto anche dall'art. 47 della nostra Costituzione, mettendo a rischio una comunità intera in un periodo, tra l'altro, già di crisi conclamata. Sarebbe bastata una garanzia statale per evitare tutto questo, invece si è preferito tutelare banche e business".
E in effetti gli Npl sono un vero e proprio business. Basti pensare che vendendo un credito che valeva 100 al 17% si lascia un ampio margine di profitto a chi ha la possibilità di acquistarli. Quindi, come sempre, si difende e si avvantaggiano i soliti noti lasciando a se stessi e senza tutele tutti gli altri.
Poteva invece intervenire lo Stato in modo da salvare i risparmiatori – obbligazionisti o azionisti non speculatori – senza mettere così a rischio piccole imprese di un territorio già tanto colpito dalla crisi e senza impoverire tante famiglie. Lo Stato, con il tempo, avrebbe poi potuto recuperare quei crediti oggi deteriorati e farci anche un guadagno a vantaggio di tutti i cittadini.

ferraresi però non si sentono soli in questa storia, continua Furegatti, "anche se i provvedimenti del governo sono altalenanti, per ogni fallimento o rischio di fallimento si è proceduto e si procede in modo diverso, a seconda degli interessi del momento o, forse, degli umori di qualche Ministro, ci sentiamo tutti colpiti allo stesso modo".
Questi "risparmiatori traditi" ribadiscono la loro delusione nei confronti dei politici locali. "E' stato assente il Sindaco per esempio, ed è di Ferrara il Ministro Franceschini, che non ha speso mai una parola per questo dramma che ha investito tanti suoi concittadini. E neppure l'ex assessore al bilancio della giunta Tagliani, Luigi Marattin, poi consigliere del Governo, ha 

mai dato una mano concreta"......................

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