LA SPIRITUALITA' ISLAMICA ALLA PROVA DEL FANATISMO RADICALE

Jean Guitton commentando l'enciclica di Giovanni Paolo II Dives in misericordia, mise l'accento su una circostanza assai rilevante. "Quello che l'enciclica non dice (sulla misericordia appunto) e che potrà un giorno completarla, è che essa coincide con uno degli aspetti più intimi dell'Islam. Un amico musulmano(proseguì lo studioso cattolico francese), colpito dall'intuizione così originale dell'enciclica, mi ha detto: noi abbiamo una formula che ritorna in tutte le nostre preghiere e nelle nostre azioni e cioè Bismillahi r-rahmani r-rahimi, vale a dire Nel nome di Dio, ricco di clemenza, abbondante in misericordia.". E uno dei maestri musulmani più noto, qualche tempo fa, in un'opera su La Città Unica ha espresso l'idea seguente:"Esistono tre stati dell'unione con Dio. Il primo fu manifestato da Mosè e il suo assioma è quello che, se si desidera stabilire con gli uomini un rapporto di giustizia, occorre avere proprio di Mosè e di Israele. Se la vostra felicità, invece, è legata a quella altrui -e questo fino al martirio-, se volete sacrificarvi per gli altri e rendere onore a coloro che dedicano la propria vita agli altri, allora voi avete lo spirito di Gesù. Ma se voi ponete la vostra speranza in una misericordia totale, e, pienamente fiduciosi in Dio avrete bandito da voi ogni timore, voi avrete in voi lo spirito di Maometto". Fu risposto, nell'occasione, allo studioso musulmano: "credo che quello che voi chiamate spirito di Maometto è contenuto nello spirito di Gesù, come è provato nella I lettera di Giovanni e in tutta la tradizione dei nostri mistici. Ma la caratteristica dell'enciclica è quella soprattutto di aver dimostrato che il legame fondamentale di Dio con l'uomo implica sempre un legame dell'uomo con Dio e che la misericordia è uno scambio meraviglioso, che essa ha in un certo senso aldilà dell'amore, mentre nello stesso tempo ci rivela l'essenza dell'amore, e infine che la nostra epoca calamitosa dovrà per forza trovare la via della riconciliazione e dell'ecumenismo, ognuno nel suo ruolo e posto, mediante un ritorno alla sorgente primitiva, quella divina sorgente che Teresa del Bambino Gesù chiamava Amore Misericordioso. Recuperando questi sentimenti umanissimi si potrà sconfiggere il demone del radicalismo fanatico ed armato e tentare la pacificazione generale. Ecco la prova più difficile della spiritualità islamica
Casalino Pierluigi