La parola start up è diventata molto di moda tra gli avvocati d'affari. Assistere giovani imprenditori intenti a dare vita ai loro progetti e alle loro idee ha sorprendentemente suscitato l'entusiasmo di tanti professionisti e studi associati che a questo filone d'attività hanno dedicato energie e soldi.
La cosa appare sorprendente (lo ripetiamo) perché, per definizione, chi lancia una start up, è ricco di tante cose (visione, entusiasmo, intuizione) salvo che di denari. Quindi, lavorare per queste imprese in nuce significa lavorare tanto (hanno bisogno di tutto, si sa) e farlo quasi gratis. Il che, considerati i tempi, non è che sia il massimo. Chi frequenta i professionisti sa bene che pressione tariffaria e lavoro sottopagato sono il pianto greco che in tanti non smettono di cantilenare.
Ma che dire, parlare di start up, fare start up, lavorare con le start up fa molto rock 'n roll, come ha puntualmente sottolineato il quotidiano inglese The Guardian. Il che, per certi versi,...
Questo è l'editoriale che apre il nuovo numero di MAG
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