1927. Vede la luce il più famoso libro italiano d'avanguardia, l'Imbullonato di Fortunato Depero. Libro che, diversamente dagli altri futuristi, che se li facevano creare dai fabbricanti di scatole, inserendovi le parole di Marinetti e le grafiche di Munari, veniva direttamente dalla fantasia creatrice dell'autore, oltre che dalle tecniche dell'editore che con Depero immaginava conversazioni aeree all'altezza di 5000 metri, secondo un intuizione che anticipava le esperienze degli aeroplani e delle astronavi. E se Depero pose a suggello del testo due grossi bulloni dal fascino avventuroso e pervasi dalla vibrante e profumata novità di futuro, un futuro dirompente in rottura netta con il passato. La foto che ritrae Deperio a New York nel 1930, con a fianco la moglie che ha con sé una copia dell' "Imbullinato", si rivelò uno straordinario biglietto da visita per l'artista italiano al punto che gli valse, grazie soprattutto alla tipologia dell'opera, numerose commissioni da parte delle riviste americane di illustrazioni e copertine. Quella magia futurista, a 90 anni dalla sua invenzione, sembra voler prepotentemente rinascere nel segno della cifra ultralibera e gemotrica dei soggetti . Il tutto come omaggio all'imperitura genialità italiana, all'intelligenza di un Bel Paese, che stenta ad uscire da una crisi sfissiante anche in termini di inventiva. A por mano a tale resurrezione, che farà sicuramente gola ai bibliofoli e ai ricercatori di meraviglie, sono il Cima (CENTER FOR ITALIAN MODERN ART di New York), il MART di Rovereto e sito DESIGNERS & BOOKS), che dal 18 ottobre del 2016, in vista della sua celebrazione, ha promosso una raccolta di fondi proprio per salutare ancora una volta il lascito deperiano, ma anche riscoprirne la modernità del contributo creativo, nella speranza che l'esperienza ritrovata vada di pari passo con il rinnovato slancio del cimento e dell'invenzione, per usare un termine vivaldiano, dell'Italia.
Casalino Pierluigi
Casalino Pierluigi