PINOCCHIO ALLA RICERCA DI UN PADRE

Collodi avrebbe voluto far morire Pinocchio impiccato per mano degli assassini, ma ha dovuto farlo resuscitare in seguito alle proteste dei suoi giovani lettori. Perciò Collodi avrebbe certamente apprezzato la fosca messa in scena del suo celebre libro realizzata da Antonio Latella per il Piccolo Teatro di Milano. Lo straripante, quasi ossessivo amore di Latella per il capolavoro di Collodi e del suo protagonista è ancora poco. Se ne esce davvero colpiti, scossi nel profondi, dopo aver assistito allo spettacolo allestito da Latella. Si tratta di un'esperienza forte, costellata da drammatici e pertinenti richiami all'Inferno di Dante e qualcosa di dantesco si ritrova nelle ricorrenti sovrastrutture e nelle contingenti fenomenologie che si incontrano durante lo spettacolo. Pinocchio, in effetti, non è una rigida figura artificiale, è un essere ambiguamente in carne ed ossa, a metà tra il neonato e l'adolescente ribelle ed irresponsabile. La citazione della lingua caustica di Collodi, intanto, viene infarcita di riferimenti da Kleist a Carrère, in un mix di atmosfere e di sensazioni di notevole livello creativo ed espressivo. All'impatto emotivo dello spettacolo concorrono le scenografie e i costumi di valenti professionisti del settore, che contribuiscono ad esaltare il lavoro di Latella e ad evocare le suggestioni oniriche del racconto originale di Pinocchio. Racconto che conferma con i suoi ricorrenti adattamenti la ricerca di un padre da parte del burattino-bambino più famoso della storia.
Casalino Pierluigi