San'Agostino scriveva che il tempo è la misura dell'anima. In effetti all'eterna domanda:"Il tempo è nel mondo e nelle cose o è dentro di noi? o all'altra altrettanto datata domanda:"Come vengono ordinati gli eventi di cui siamo coscienti?" si potrebbe rispondere che il tempo, seguendo Agostino e lo stesso Einstein e i fisici contemporanei, è un'illusione ottica, anzi ostinata, e noi capiremo il mondo solo quando riusciremo a considerarlo senza tempo. Un paradosso certo, ma fondato forse da una logica dimostrata e dimostrabile. I dati della ricerca scientifica sembrano confermare tale paradosso, paradosso che viene dimostrato anche dal riduzionismo neuroscientifico, tutti non argomenti della speculazione teorica, ovviamente. L'approccio delle scienze degli ultimi due secoli ai meccanismi della vita e della coscienza ha condotto allo studio naturalistico e sperimentale della condizione umana, ivi compreso il senso del tempo. Il tempo, quindi, non è un attributo dell'universo che noi percepiamo, ma è in noi, recuperando in questo modo il concetto agostiniano, concetto in fondo neoplatonico.Le neuroscienze l'hanno localizzato nel cervello, e cercano dove siano e come funzionano i meccanismi che lo creano. Ritorna per concludere ancora il pensiero di Agostino:"Cos'è dunque il tempo? Se me lo chiedono, lo so, se nessuno me lo chiede, non lo so: se voglio spiegarlo a chi me lo chiede non lo so". Oggi qualcosa si sa. Il tempo è reale ed una dimensione essenziale della vita, una condizione umana, forse la condizione umana.
Casalino Pierluigi
Casalino Pierluigi