L'AUSTERITA' (E NON SOLO) DIETRO LA CADUTA DI RENZI

Bisogna dare atto a Renzi dello stile con cui ha ammesso la sconfitta e dell'altrettanto leale condotta nel passare la mano e rimettere il mandato nelle mani del Capo dello Stato. La sua caduta, tuttavia, è anche figlia della difficoltà del Presidente del Consiglio a far accettare all'Europa "tedesca" l'impossibilità di portare avanti senza tregua una sfiancante politica di austerità, quando, lo si sa benissimo, tale rimedio si è da sempre rivelato peggiore del danno. L'ottusità del rigore del bilancio e l'insensibilità dei partners europei, sull'onda di interessi di bottega, nei confronti della congiuntura migratoria che si è abbattuta sull'Italia, complici farisaiche strategie elaborate per la tutela di interessi di alto bordo. Renzi, aldilà della mancanza di una incisiva politica sociale e di salvataggio di ceti sempre più impoveriti dalla crisi, ha pagato per gli errori dell'Europa di Maastricht, che nel segno di decisioni cervellotiche sta affossando persino l'ideale europeistico migliore e in grado di spingere gli inglesi a ripudiare l'appartenenza alla UE. Si è innestato un processo a catena che può veramente questa volta rimettere in causa definitivamente il principio di solidarietà nel Vecchio Continente. Ancora una volta, tuttavia, l'attuale momento politico sconta errori di calcolo e soprattutto l'incoscienza dei cattivi esempi del legislatore (vedi le istituzioni parlamentari) nel continuare a dar vita a provvedimenti veramente incapaci di sollevare la gente dal malessere tremendo in cui versa. Dall'Europa siamo stati costretti ad accettare quanto è più insopportabile, ma a non importare da essa misure di protezione sociale che non vanno troppo per il sottile sul controllo dei limiti di reddito, ma che guardano generosamente(più che da noi) alla garanzia di famiglia e disoccupati Il referendum è stato da entrambi contendenti un pretesto per reiterare particolarismi e rissose faziosità abbastanza tradizionali nel Bel Paese. Si è guardato al dito e non alla Luna che il dito indica.
Casalino Pierluigi