MONTESQUIEU E LA CIVILTA' DEL PROGRESSO EUROPEO:

Se nelle Lettres Persanes Montesquieu è ancora pervaso dal sarcasmo volterriano circa la religione cattolica, nella sua maturità, in particolare nell'Espri de Lois, attenua di molto tale preconcetto atteggiamento anticlericale. In tale ultima opera il cristianesimo, infatti, è la religione che meglio si adatta al governo temperato, mentre la religione musulmana e i riti cinesi, secondo Montesquieu, si accordano naturalmente con il dispotismo. Ammirevole cosa dice Montesquieu: il cristianesimo, che sembra aver fine ultimo solo la felicità ultraterre, produce anche quella terrena, Per Montesquieu, dunque, il cristianesimo è la religione per antonomasia che sottende al governo temperato; più consono il cattolicesimo alla monarchia, più consono alla repubblica il protestantesimo. E già qui si coglie una sostanziale differenza tra Montesquieu e Voltaire: il primo muove da un interesse antiassolutistico e politico, il secondo, invece, da un interesse culturale, che si poggia sul disprezzo del Medioevo. ecco perché per Montesquieu l'Asia è la terra degli immensi imperi dispotici, mentre l'Europa è quella dei molti Stati e della libertà. Anche la Cina è uno Stato dispotico, checché ne dicano i suoi ammiratori. E, inoltre, le nazioni libere ed europee devono la loro prosperità alla grande attività industriale e commerciale. Gli Stati dispotici ignorano gli scambi internazionali, vivendo chiusi in sé stessi. Al contrario gli Stati Europei il commercio con le colonie è retto da "leggi fondamentali",  da cui, nel diritto pubblico, come nell'economia, l'Europa si affida a certe norme sconosciute nel resto del mondo. Le conclusioni di tale ragionare è quello di un inno all'Europa e alla civiltà europea, una civiltà del progresso.
casalino Pierluigi, 28.11.2016