mercoledì 30 novembre 2016

Il critico d'arte "Futur Pulp", Marcello Francolini, al Centenario del Manifesto della Cinematografia Futurista

Al recente "Convegno di studi Internazionale nella ricorrenza del centenario del Manifesto della Cinematografia Futurista",   a Roma. Sala Convegni della Biblioteca Nazionale Centrale il 28 Novembre scorso 2016, tra i relatori (con gli stessi Francesca Barbi Marinetti, Massimo D'Ambrosio, Enrico Bittoto, Antonio Saccoccio, Lucio Scardino, Luca Verdone e altri), anche il giovane critico d'arte salernitano Marcello Francolini (del gruppo futuristico Gruppo Comune e spesso anche curatore di eventi e mostre rilevanti a Salerno, Napoli ecc.).  Di seguito un incipit del suo  brillantissimo intervento- tra i più attuali e postmoderni evoluti e al quadrato - per intenderci - sull'influenza di Marinetti e i manifesti sul cinema dei futuristi nella cinematografia del XX secolo, sino all'arte elettronica o pulp  visuale contemporanea (si pensi solo a Pulp Fiction di un certo Tarantino o anche alla video e o computer art o-e grafica, la stessa Pubblicità del nostro tempo). Un saggio ampificato anche con estrapolazioni alte tipo Heidegger e le sue analisi della civiltà della tecnica e della macchina.


"Futur-Pulp. Marinetti e il montaggio della Parola"

"Marinetti è dovuto ridiscendere in una dimensione antica, originaria quasi pre-razionale: La sensibilità lirica della materia.

La qualità orale della sua scrittura è una componente decisiva per capire la propensione verso l’esterno. Questo mettere in libertà le parole, disallinearle, scomporle, destrutturarle e reimpostarne i significati ha rappresentato per quel tempo un’originalissima intuizione al limite dell’assurdo: la perdita di una linearità logica tipica del pensiero scritto (5). Il suo non abbandono al pensiero sequenziale indotto dalla scrittura, è ciò che gli ha permesso di cogliere nei territori of the limits dell'arte e della poesia quelle intuizioni che lo proiettarono ben oltre il suo tempo ."   da Futurismo Renaissance. Marinetti e le Avanguardie virtuose, a cura di P. Bruni e R. Guerra, Deleya Editore, 2016