Il critico d'arte "Futur Pulp", Marcello Francolini, al Centenario del Manifesto della Cinematografia Futurista

Al recente "Convegno di studi Internazionale nella ricorrenza del centenario del Manifesto della Cinematografia Futurista",   a Roma. Sala Convegni della Biblioteca Nazionale Centrale il 28 Novembre scorso 2016, tra i relatori (con gli stessi Francesca Barbi Marinetti, Massimo D'Ambrosio, Enrico Bittoto, Antonio Saccoccio, Lucio Scardino, Luca Verdone e altri), anche il giovane critico d'arte salernitano Marcello Francolini (del gruppo futuristico Gruppo Comune e spesso anche curatore di eventi e mostre rilevanti a Salerno, Napoli ecc.).  Di seguito un incipit del suo  brillantissimo intervento- tra i più attuali e postmoderni evoluti e al quadrato - per intenderci - sull'influenza di Marinetti e i manifesti sul cinema dei futuristi nella cinematografia del XX secolo, sino all'arte elettronica o pulp  visuale contemporanea (si pensi solo a Pulp Fiction di un certo Tarantino o anche alla video e o computer art o-e grafica, la stessa Pubblicità del nostro tempo). Un saggio ampificato anche con estrapolazioni alte tipo Heidegger e le sue analisi della civiltà della tecnica e della macchina.


"Futur-Pulp. Marinetti e il montaggio della Parola"

"Marinetti è dovuto ridiscendere in una dimensione antica, originaria quasi pre-razionale: La sensibilità lirica della materia.

La qualità orale della sua scrittura è una componente decisiva per capire la propensione verso l’esterno. Questo mettere in libertà le parole, disallinearle, scomporle, destrutturarle e reimpostarne i significati ha rappresentato per quel tempo un’originalissima intuizione al limite dell’assurdo: la perdita di una linearità logica tipica del pensiero scritto (5). Il suo non abbandono al pensiero sequenziale indotto dalla scrittura, è ciò che gli ha permesso di cogliere nei territori of the limits dell'arte e della poesia quelle intuizioni che lo proiettarono ben oltre il suo tempo ."   da Futurismo Renaissance. Marinetti e le Avanguardie virtuose, a cura di P. Bruni e R. Guerra, Deleya Editore, 2016