IL SACRO E' DI TUTTI

Davide Foschi  
 
Per comodità e senso di burocrazia, inevitabilmente rivolta alla desacralizzazione e al sempre maggior distacco dalla natura, nel corso del tempo il giorno a lui dedicato è stato spostato al ben più anonimo 29 settembre ( che se non fosse per la nota canzone dei soliti Battisti e Mogol pochi ricorderebbero per altri motivi, compleanni a parte beninteso) distanziandolo artificiosamente dal giorno dell'equinozio. L'operazione desacralizzante è terminata con l'inclusione nella stessa data della commemorazione degli altri 2 arcangeli noti al volgo ( Raffaele e Gabriele), dimenticando il resto della comitiva di antiche tradizioni bibliche veterotestamentarie (infatti per la vera tradizione gli arcangeli erano più dei tre conosciuti). Né a Michele, né a noi è stato reso un buon servizio; a Michele perché nella storia, dopo aver compiuto apparizioni miracolistiche lungo luoghi mistici posti sulla sua omonima linea (Mont Sant Michael, Sacra di San Michele, San Michele sul Gargano ecc) con interventi spettacolari degni della miglior mitologia è finito per esser nel gruppetto di riferimento per tutti gli onomastici riferiti ai tre soggetti alati; a noi che con sempre maggior difficoltà possiamo cogliere la sacralità che lega cielo e terra, divino e profano, alto e basso, spirito e materia.
Il legame con il sole non puo' esser dimenticato solo perchè vige la paura di rifarsi a tradizioni apparentemente non cristiane o decisamente pagane. Il sacro è uno, lo puoi soprannominare come vuoi, a seconda della lingua e delle tradizioni del luogo; puoi non nominarlo del tutto. Anche per l'ateo infatti la sacralità ha un ruolo e un luogo fisico ben preciso: la coscienza umana. Anche l'ateo rispetta, proprio perchè ritenuta inviolabile e quindi sacra, la vita umana, il prossimo. Lo fa in modalità non religiosa, slegata da qualsiasi culto, fede o credenza, eppure il presupposto che ogni essere umano sia sacro e inviolabile è ben connaturato in lui. E' un codice etico universale, per ogni persona dotata di un medio buon senso ( con milioni di penose eccezioni, purtroppo, come vediamo quotidianamente…).
Ricordo che la radice sac- o sak- di sacro è di origini indoeuropee e ha il significato di separazione, recinto. Puo' essere sacro un luogo che si distacca dal resto dell'ambiente per motivi visibili ed invisibili, una costruzione architettonica e ciò che è nascosto in ognuno di noi. Chiamiamola anima, spirito, coscienza, corporeità, complesso cellulare e nervoso, poco cambia. Basta ricordare Voltaire per capire l'assoluto amore per l'umana esistenza che anche l'ateo ha ben chiaro in sè.
E allora ricordiamo che il ritmo del sole è sacro, la vita è sacra, la parola è sacra, la musica è sacra, l'immagine è sacra.
E' l'essere umano superficiale e immaturo che definisce banalmente il sole come quel cerchio giallo che ci abbronza d'estate, che ritiene la propria vita importante e l'altrui a seconda dei momenti.
E' l'essere umano piatto e ipnotizzato che usa la parola solo come se fosse uno sputo e non come una formula e una combinazione magica di vocali e consonanti capaci di smuovere il mondo.
E' l'essere umano diseducato al bello che trascorre ore ed ore ad ascoltare rumori cacofonici imbarazzanti, chiamandoli musica.
E' l'essere umano addormentato che guarda eccitato le facce rifatte e truccate confondendole con la vera bellezza.
Il piccolo e modesto invito che faccio è quindi quello di non smarrire la bussola della vita.
Ora aspettiamo il solstizio d'inverno, che una volta era il Natale; ma questa è ancora un'altra storia…
Una cosa è certa: se perdete di vista il sole, smarrirete anche voi stessi.
Davide Foschi
www.davidefoschi.it
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Davide Foschi, pittore contemporaneo, artista visivo e poeta, una vita dedicata all'Arte, alla ricerca del significato racchiuso in colori, forme e parole.