Perché il termine “cazzo” è volgare e dire cazzata no? Cosa da pazzi! Pierfranco Bruni

 Pierfranco Bruni



Perché il termine "cazzo" è volgare e dire cazzata no? Cosa da pazzi!

I maestri lo sanno in un tempo di mercati dove sono in vendita le leggerezze

 


 

 

Perché continuare a raccontare storie quando la vita stessa è una infinita e misteriosa grafica di un pentagramma diventato con ombre e nuvole? Sempre si raccontano storie. Anche senza volerlo. Le storie più belle sono quelle involontarie.

Ovvero quelle vissute e non costruite.  O quelle che abbiamo vissuto e hanno attraversato i sentieri delle nostre emozioni.

La letteratura non è nella vita. Ma la vita è nella letteratura.
Ci sono giorni in cui si abitano solo i tramonti.
Ci sono pagine che raccontano soltanto le aurore.

Gli scrittori veri sono nella follia. I folli non conoscono la mediocrità. E non entrano nelle antologia ma fanno il tempo nello spazio.
Non vivono la mediocrità. Vivono il sogno non sognato nelle notti.

 
Vi racconto, in breve, una storia d'amore che riassuma tutte le storie d'amore o di sconfitta dell'amore..

Incipit : "Ti amo. Amore mio ti amo alla follia".

Post scriptum: "Tutto finisce e se tutto finisce anche la nostra storia non ha più passione".

"Il nostro amore che fine ha fatto?".

"Il nostro amoreeeee".


Il Romanzo Storia d'amore gioca con il tempo e alla fine ricostruisce i tasselli.
Non ti amo più. Sarebbe più semplice dire.
Quando si perde la bellezza il senso dell'orizzonte diventa soltanto silenzio, e ogni parola detta ritorna come se fosse uno scavo tra il tempo vissuto e il tempo da vivere rimasto aggrappato ai fili di tutto ciò che è stato e che non potrà più essere.
Sarebbe tutto più semplice se usassimo la sintesi.

Alla fine tutto è sintesi.

La coerenza. La mia vita è stata contrassegnata da incontri grandi e da incontri con la mediocrità.  Basta conoscere la mediocrità e allontanarsi con rispetto dei mediocri. Con silenzio.

Sono razzista. Si lo sono. I geni se ne fottono.
Faccio una distinzione tra gli intelligenti e i cretini e tra i coerenti e i mangiatori di lenticchie.

È un vizio? Io preferisco essere sconfitto da un intelligente che vincere su un cretino. Anche se con il cretino si perde sempre.

Ma l'amore no... l'amore mio non può disperdersi... Mi cantava mia madre.

È vero quando la madre non c'è più sei tu che diventi madre e la porti dentro.

Quella madre vive nella coscienza e nel cuore che diventa pensiero.
Quando si perde la magia della bellezza restano gli echi e le notti sono dialoghi interrotti. La cerchi. Ed è dentro di te. Tu sei anche lei!
Se la parola pronunciata ha la voce di chi ti sta accanto e non ha la bellezza, ma soltanto il disamore, allontanati e affida al vento ogni risposta che dovrà avere soltanto l'armonia del silenzio.


Ed è così che finiscono le storie che si credevano mistero alchimia destino e infinite.
Ho troppo dato.

A tutti. Soprattutto a donne che non meritano la mia maestria, il mio essere istrione, la mia poesia.

Ma dai… Che dico?

Tango delle capinere… Tango… Storia di una capinera… Mio padre mi parlava delle capinere… grande cacciatore… Miscati c'unu migli i tia e facci i spisi… Ricordo ancora queste parole sagge e sante…


Ora. Devo prepararmi una conferenza dal titolo strano: "Se dici cazzo è volgare. Se dici cazzone, cazzata, cazzuso è ironia. La lingua nella morte della parola o nella volgarità".


Sto molto pensando a questa mia relazione. Consulto vocabolari e antiche enciclopedie… Ma farò in modo di far diventare il termine "cazzo" una estetica del linguaggio? Uno scrittore vive le parole che scrive e scrive tutto ciò che ha…

Sai, amico mio, se dici cazzo sono volgare se dico cazzata o cazzone no... Sono  ironico - folle... Solo la follia ha la verità...

Ma si può credere ad una persona che è folle ed anche ironico? Sono un pazzo. E proprio perché sono tale la verità non mi manca.

Avrò presa da mia madre e da mio padre. Ecco le mie contraddizione. Lei che non smetteva di parlare dicendo; che ho detto di strano? Ho detto la verità… E mio padre: Certe volte c'è bisogno di silenzio… E mia madre: "Chi dici, ghio parlu picchi sugnu giusta…

Ecco mia madre non è mai cambiata. Come mio padre…

Ma questo che c'entra con la letteratura, con la storia d'amore, con la mia relazione sulla parola cazzo cazzata cazzone cazzuso.

In uno scrittore geniale tutto ha un senso. Un maestro si serve di tutto per restare maestro.


Comunque da dove derivano cazzata e cazzone?
La vita e la letteratura per uno scrittore, diventano anima, sono anima.
Con la pazienza di chi ha saputo ascoltare sentire e vivere bisogna saper accogliere l'attrazione del distacco.

Il distacco è anche il disegno dell'accettazione.
Sì vivo di distacchi e sempre più voglio restare solo nella solitudine.
Con i cretini si ragiona da cretini.

Ma questa società vive l'elogio del cretino. Elogiamo il cretino!

Il resto diventa noia. OBLIO.


Ora parto. Vado via.
Incipit: "La nostra storia finisce qui".
Post scriptum: "È passato tanto tempo e l'amore è un lusso...".

Vola, vola colomba… Avvinta come l'edera… Grazie dei fiori…

Ascolta la voce di mia madre…


La letteratura è nella vita?
Ma no.
La vita è sempre nella letteratura. Salva la letteratura.
Come la nostra storia. Proprio la nostra storia. La mia e di chi?

I vuoti non sono sempre a perdere . Perché l'uomo non può più sostenerli in forma di singolo. Deve essere comunità. Ma io amo la solitudine e il mio giardino. Sono un Gattopardo. E non da oggi. Lo scrittore maestro è solo, è solo  quando scrive, quando tira dal suo fraseggio naturale una parola in più, quando si abita e i pensieri lo abitano.

Allora la mia storia?

Che dire. L'importante è scrivere una storia che possa liberare la mente dalla leggerezza che occupa lo scenario alle solitudini.

Mi ami? No ti ammiro!

Punto!

Il punto lo indossi e poi il resto si vedrà. Ora vado.

 

Mi aspetta la conferenza.

Cosa mi inventerò? Certamente non ipocrisie. Non pongo puntini sospensivi.

Dico: cazzo. Diamogli la sua eleganza o togliamolo dal vocabolario. Ma i mediocri sanno essere anche ipocriti.

Amico mio, bisogna mangiarsi sette sacchi di sale… Ti chiederai e mi chiederai: ma cosa hai scritto, cosa hai detto? E dovrei darti una risposta? I maestri non rispondono. Solo gli intelligenti capiranno…e i geni… Poi l'alchimia fa il resto…