domenica 19 giugno 2016

M5Stelle boom, crolla il PD, Berlusconi flop, Parisi perde, la Lega non sfonda

di Benito Guerrazzi

Nonostante il solito minimalismo ed edulcarismo del PD renzista, queste strane e ultime elezioni comunali con le grandi città in ballo hanno già decretato e inaugurato la fine dell'ex rottamatore, elezioni parziali ma di palese valore politico nazionale e strrutturale.
Troppe balle, troppe riforme montagne annunciate e alla fine solo topolini, nessuna alternativa oltre il flop renziano,  il PD regge solo come partito neodiversamente mafioso del Nord a  Milano, anche per la debolezza del moderatissimo Parisi e nella Bologna rossa ostaggio dei centri sociali ai limiti degli anni di piombo (e poco da rallegrarsi gli elettori coglioni di Bologna, capitale con Ferrara di migranti e migrantopoli, metà regione destinata al degrado imminente e irriversibile; idem Milano con svolte filoislamiche tipo Londra con Mister Sala Expo, nonostante i buchi del grande evento, uomo di potere della Finanza Rossa). La carinissima Appendino dei 5STelle e di Grillo-Casaleggio...   clamorosamente sovverte i pronostici, anche grazie ai voti dei leghisti o della protesta contro il vecchio centro destra e persino umilia per il ditacco la cariatide Fassino, Torino è grillina come - e ancora piu netta la vittoria- Roma Capitale con l'altrettanto deliziosa Raggi.
Il primo partito del web in Italia segnala svolte possibili con due netti successi di sicuro valore storico e  - ribadiamo- anche simbolico, Roma e Torino! Nello stesso tempo, l'ultimo Berlusconismo è stato un flop annunciato, tempo di pensione per l'ex premier, largo alla Melloni e allo stesso Salvini per una destra nova e futura e tabula rasa con il passato: Salvini e la Lega non sfondano, unico partito radicale e antagonista in Europa frenato, per colpa anche proprio dei presunti alleati postberlusconiani.  Neppure appunto in Emilia , ad esempio non solo a Bologna, ma anche nel ferrarese, a Cento....   Per la regione rossa ex ma ancora cattocomunista se non già islamocomunista, a parte Parma grillina e poco altro, Ferrara non a caso,  tempo di altrettante tabule rasa, via i moderatini e gli ambigui giocatori voltaggabana alla ..Toselli ovunque, ammesso  Ferrara nel 2019 che la città sia ancora tale e non un prevedibile drammatico borgo multietnico senza ritorno.