Pierluigi Casalino
> La libertà di culto e di pensiero non hanno grande spazio nel mondo
> islamico, salvo rare e sofferte eccezioni. In antico non è stato così
> (o almeno non sempre), anche se il moderno Islam di ritorno wahhabita
> e deobandi che siano e relative ramificazioni e degenerazioni, ne ha
> riproposto in termini drammatici i limiti che tutti vediamo. Limiti
> tollerati dalla stessa colpevole realpolitik occidentale. Persino nei
> regimi moderati, laici ed autoritari (a partire da quelli
> immediatamente post-coloniali e nelle loro attuali rinnovazioni, come
> nel caso egiziano), il timore di esporsi alla propaganda
> fondamentalista (spingeva e) spinge a restrizioni o a solo effimere,
> caute e timide aperture. L'Islam moderato tarda perciò ad affermarsi
> (per ragioni non sempre chiaramente investigabili) e di conseguenza la
> libertà di culto rischia di essere minacciata anche in Occidente, dove
> le comunità musulmane, tra innovazione e tradizione, tra derive
> radicali e tentativi di aggiornamento e integrazione, stentano a
> prendere posizione su un tema così cruciale per la convivenza civile e
> il pacifico dialogo tra i popoli e le civiltà. Il fenomeno dell'Isis,
> derivato da incubazioni salafite e pilotate secondo schemi di
> interessi di stati o di potenze non solo mediorientali, rappresenta
> l'ultima punta di una pericoloso china intellettuale. Soffia sul fuoco
> anche la rivalità confessionale e geopolitica all'interno dello stesso
> Islam. Non mancano le voci che a gran voce chiedono la fine di questa
> situazione bloccata. Ma rappresentano una forza di scarsa incisione.
> Per adesso. Nonostante le generose prese di posizione.
> Casalino Pierluigi
> islamico, salvo rare e sofferte eccezioni. In antico non è stato così
> (o almeno non sempre), anche se il moderno Islam di ritorno wahhabita
> e deobandi che siano e relative ramificazioni e degenerazioni, ne ha
> riproposto in termini drammatici i limiti che tutti vediamo. Limiti
> tollerati dalla stessa colpevole realpolitik occidentale. Persino nei
> regimi moderati, laici ed autoritari (a partire da quelli
> immediatamente post-coloniali e nelle loro attuali rinnovazioni, come
> nel caso egiziano), il timore di esporsi alla propaganda
> fondamentalista (spingeva e) spinge a restrizioni o a solo effimere,
> caute e timide aperture. L'Islam moderato tarda perciò ad affermarsi
> (per ragioni non sempre chiaramente investigabili) e di conseguenza la
> libertà di culto rischia di essere minacciata anche in Occidente, dove
> le comunità musulmane, tra innovazione e tradizione, tra derive
> radicali e tentativi di aggiornamento e integrazione, stentano a
> prendere posizione su un tema così cruciale per la convivenza civile e
> il pacifico dialogo tra i popoli e le civiltà. Il fenomeno dell'Isis,
> derivato da incubazioni salafite e pilotate secondo schemi di
> interessi di stati o di potenze non solo mediorientali, rappresenta
> l'ultima punta di una pericoloso china intellettuale. Soffia sul fuoco
> anche la rivalità confessionale e geopolitica all'interno dello stesso
> Islam. Non mancano le voci che a gran voce chiedono la fine di questa
> situazione bloccata. Ma rappresentano una forza di scarsa incisione.
> Per adesso. Nonostante le generose prese di posizione.
> Casalino Pierluigi