Il sogno della Spal, Serie B

by Ferrara Italia

L'AVVENIMENTO
Spal, il sogno compiuto

di E. Testa 

 

*ESTRATTO


Ventitré anni. Quasi un quarto di secolo. Una generazione. Un'agonia. Una sofferenza. Averlo saputo allora che toccava aspettare quest'eternità molti si sarebbero messi il cuore (biancazzurro) in pace e avrebbero digerito meglio umiliazioni, fallimenti, campetti di provincia, figuracce varie. Meglio guardare avanti. Oggi. Il giorno del Sogno. Siamo tornati nel calcio. Il resto, quello di prima, era una finta. Erano Pieve di Soligo o Santarcangelo di Romagna. Cose buone e giuste per un prosecco o una piadina. Niente a che vedere con il blasone, la storia, i ricordi.
Adesso ci (ri)siamo. E nonostante l'atavico pessimismo manco a fasi alterne non ci sono mai stati dubbi. La questione degli scontri diretti persi? Tutta esperienza per l'anno che verrà. Consigli per gli acquisti, di fatto, alla proprietà. Due parole fondamentali. Anno e proprietà. L'anno della rinascita. La seconda serie. Quella che ti permette di leggere di Spal sulle pagine dei quotidiani nazionali, che ti fa vedere i gol ma anche le immagini e pure le interviste nelle trasmissioni vere, che ti fa spulciare sotto l'ombrellone il mitico cartellone del calciomercato.
Seconda parola: la proprietà. Ecco, tutto nasce qui. Quando la famiglia Colombarini riuscì con l'aiuto delle istituzioni a cacciare i mercanti dal tempio. All'ultimo secondo stava per saltare tutto, guai dimenticarlo, e ora toccherebbe andare ad Argenta o a Casumaro, probabilmente. Ma per fortuna non è successo. Così le facoltà della Famiglia, la passione del Presidente Mattioli (quest'anno molto più lucida e non di pancia, cosa fondamentale per l'esito finale), le capacità del Direttore Vagnati e ovviamente i giocatori tutti e il tecnico hanno fatto il resto.
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