Ferrara e la sicurezza... Neppure in carcere?

Ferrara, 10 aprile 2016 - «La frattura tra il personale di Polizia penitenziaria e il comandante di reparto è ormai insanabile, quindi chiediamo l'immediata sostituzione di Lisa Brianese dal proprio incarico nel carcere di Ferrara». Secondo le organizzazioni sindacali Sappe (Sindacato autonomo polizia penitenziaria) e Osapp (Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria) la situazione all'interno dell'istituto penitenziario è diventata insostenibile a causa dell'inadeguatezza del comandante di reparto.
La rabbia degli agenti si è concretizzata in una sorta di sciopero in mensa e al bar, iniziato martedì scorso e destinato a proseguire fino a quando Lisa Brianese non sarà rimossa dal proprio ruolo. Cento agenti hanno addirittura annunciato l'intenzione di lasciare l'istituto per incompatibilità col comandante di reparto, sulla cui posizione le organizzazioni sindacali chiedono si esprima anche il direttore del carcere. Insomma, non pare possa esserci possibilità di ricucire la rottura.
«Il personale compie enormi sacrifici per effettuare al meglio il proprio lavoro – spiega Giovanni Marro, segretario regionale dell'Osapp –, senza però le giuste condizioni di tranquillità e serenità. Stiamo parlando di un carcere da Medioevo, nel quale i detenuti bivaccano nei corridoi mettendo spesso in pericolo l'incolumità degli agenti. Si è infatti da poco verificata l'aggressione di un poliziotto penitenziario, e nei confronti del detenuto non sono stati presi provvedimenti».
Rincara la dose Giovanni Battista Durante, segretario generale del Sappe: «Il personale deve seguire 325 detenuti e non si sente protetto e tutelato – afferma –, mentre i carcerati si ritengono praticamente liberi di fare ciò che vogliono. Chi deve garantire il rispetto delle regole di fatto non ci riesce: gli agenti – va giù duro Durante – devono avere una guida autorevole, quindi serve il cambio del comandante di reparto. In passato il carcere di Ferrara aveva problemi sovraffollamento, ma questioni di questo tipo non si erano mai verificate».
Il segretario provinciale del Sappe Roberto Tronca entra nel dettaglio di ciò che accade nella casa circondariale di via Arginone: «I problemi principali si verificano coi detenuti arabi – sottolinea –, che non si vogliono adeguare alle regole del carcere. Danneggiano le rispettive celle e lanciano gli oggetti rotti agli agenti nei corridoi: serve un comandante che faccia rispettare le regole, col pugno duro e che ci permetta di reagire in caso di aggressioni». Sentirsi sicuri per poter svolgere il proprio compito con più tranquillità e al meglio: questo è ciò che chiede il personale di polizia penitenziaria del carcere della nostra città. E con l'attuale comandante Brianese, stando a quanto affermato ieri dalle organizzazioni sindacali, non è più possibile.
Stefano Manfredini




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