Le ragioni di una guerra ovvero i perché della Seconda Guerra Mondiale. Considerazioni sul pensiero dei belligeranti e sulle valutazioni degli storici.

Mentre gli altri paesi erano convinti che Hitler stesse preparando una
guerra, egli era, a sua volta convinto, che quegli altri volessero
impedirgli di riportare la Germania al rango di potenza mondiale
indipendente. La sua convinzione non era, del resto, del tutto
infondata. Comunque sia, la Francia e l'Inghilterra sono state spesso
(e non a torto) di accusate di non aver intrapreso a tempo un
conflitto contro la Germania. Ed è proprio qui che va ricercata la
chiave del problema se Hitler mirasse deliberatamente alla guerra.
Egli non tanto puntava allo scoppio di una guerra quanto si aspettava
di vederla scoppiare, a meno di poterla evitare con qualche abile
stratagemma, così come era riuscito ad evitare la guerra civile nel
suo paese dopo l'incendio del Reichstag. Coloro che hanno intenzioni
perverse tendono ad attribuirle ad altri, e così Hitler si attendeva
che gli altri facessero ciò che lui avrebbe fatto al loro posto.
Inghilterra e Francia erano "antagonisti ispirati dall'odio", la
Russia tramava per rovesciare la civiltà europea, vanteria priva,
peraltro, di fondamento di cui i bolscevichi si erano spesso gloriati,
e, quanto a Roosevelt , egli era deciso a rovinare l'Europa. Hitler
impartì, senz'altro, istruzioni ai suoi generali di prepararsi alla
guerra, ma così fecero anche i francesi e gli inglesi e tutti gli
altri. Prepararsi alla guerra è compito di tutti gli Stati Maggiori.
Le direttive che questi ricevono dai loro governi indicano loro la
possibile guerra alla quale bisogna prepararsi, ma non sono
necessariamente una prova che che quei governi siano decisi a farla.
E' pericoloso dedurre le intenzioni politiche dai piani militari.
Riflessioni, tutte queste, che aprono scenari nuovi nella lettura
critica delle origini reali della Seconda Guerra Mondiale, tema su cui
il dibattito è aperto, al di là delle considerazioni che sono state
fatte in passato per spiegare i perché e le responsabilità del
conflitto del 1939-1945.
Casalino Pierluigi, Locarno, 3.10.2015