I Buskers sono il nostro Expo
Il sindaco: "Sull'onda del festival, a Milano abbiamo fatto grandi passi avanti per la musica di strada"
I Buskers sono il nostro Expo. Il festival internazionale del musicista di strada più invidiato nel mondo, ci rappresenta nello stesso mondo che cerca di copiarci. È la nostra vetrina universale in una città che ospita già l'esposizione universale. Così i 20 gruppi invitati al festival hanno mostrato a Milano quello che Ferrara ha da offrire. Dopo l'anteprima dello scorso anno a L'Aquila, nei luoghi feriti dal terremoto, la 28esima edizione non poteva che aprirsi nell'attuale capitale del mondo, sfruttando il richiamo che l'esposizione milanese sta inevitabilmente avendo nel mondo. Un mondo di musica, di colori, di strade, di buskers.
Il cuore pulsante dell'anteprima meneghina è via Dante che collega piazza Duomo al Castello Sforzesco. Ma le note del nostro festival di strada arrivano fino ad Expo: l'unico artista ad esibirsi all'esposizione è Paolo Borghi che allieta tutte le persone in fila al padiglione Italia con i suoni rilassanti del suo hang. Dell'esperienza racconta: "Il bilancio è più che positivo, è otto anni che mi esibisco al Fbf e ogni volta è un'emozione nuova. In questo caso è stato ancora più interessante perché ho potuto rappresentare il mio paese, Reggio Emilia, agli occhi del mondo". Tutti gli altri musicisti invadono le vie del centro milanese, attirando i passanti incuriositi dall'inedito street's show. Nella vita frenetica di Milano, è già un successo che le persone si siano soffermate per godere dello spettacolo, anche solo per un attimo. Anche perché dietro a quel momento si nasconde un caleidoscopio di frammenti di vita.
La trasferta buskeriana è partita fin dalla mattina. Ritrovo alle 10.30 davanti all'hotel Astra, il tempo di aspettare le due corriere e caricare gli strumenti e si parte. Il viaggio procede tranquillo con qualche lieve rallentamento ma musicisti e staff non si demoralizzano: è tutto tempo guadagnato per ultimare il piano d'azione prima del grande arrivo. I gruppi ne approfittano per preparare la scaletta e scaldare la voce; un piccolo e improvvisato sound check che fa scattare subito Stefano Bottoni. "Il viaggio alla buskers on the road è proprio affascinante – rivela l'ideatore e direttore artistico del festival – perché se chiudi gli occhi ti sembra di essere nella sala d'attesa di un aeroporto". E in effetti, anche a occhi aperti, il pullman può essere visto come una moderna Babilonia: tante lingue diverse che si mescolano in un unico luogo di aggregazione. Con una sostanziale differenza: qui lo scopo massimo è capirsi, stringere amicizia, confrontarsi. Un confronto gestito da Bottoni che 'dirige' questo capitale umano: "Sotto di noi ci sono gli strumenti musicali – nota Stefano riferendosi alla stiva in cui sono stipati violini, contrabbassi, chitarre, percussioni e amplificatori -, sopra c'è la parte umana pronta ad esplodere a Milano".
E l'esplosione scoppia a palazzo Marino con la consegna dei cartelli ai venti gruppi invitati. Dopo le tradizionali foto di rito davanti alle guglie del duomo e un breve pit stop per ricaricare le batterie, infatti, la cerimonia di inaugurazione si è tenuta in municipio presso piazza della Scala. Ad accoglierli nella casa dei milanesi il sindaco Giuliano Pisapia che non si è risparmiato in quanto ad elogi alla città estense: "Ferrara è una città bellissima quanto Milano, è una città che amo tantissimo ed è importante che sia qui per dimostrare cosa sia riuscita a costruire. Sull'onda del vostro festival, a Milano abbiamo fatto grandi passi in avanti per favorire l'arte e la musica di strada".
Che Ferrara sia stata pionieristica in questa direzione è il pensiero anche del vicesindaco Massimo Maisto: "In questi ultimi anni quasi tutte le città hanno capito che l'arte e la cultura fanno parte della bellezza, e noi l'abbiamo capito prima definendoci una città d'arte e di cultura. Il fatto che la carovana dei buskers venga nella capitale economica d'Italia è per Ferrara motivo di grande orgoglio perché dimostra che la nostra piccola città è in grado di dialogare con le metropoli italiane e con il mondo. Ora sta a voi artisti uscire a regalarci bellezza". Un invito raccolto subito dai musicisti che, mano a mano che vengono chiamati dalle autorità (tra cui l'assessore al Benessere Chiara Bisconti) e dallo staff (tra cui il direttore organizzativo Gigi Russo), vanno a ritirare il cartello che li identificherà durante tutto il corso del festival. Un festival di bellezza che incomincia sotto i migliori auspici in un apparentemente normale giovedì di sole a Milano e che farà tappa oggi, venerdì 21 agosto, a Comacchio.