CAPOLAVORO RESTAURATO di LORENZO MONACO IN MOSTRA ALL'EXPO

 

MILANO - La mostra «I Tesori d'Italia», allestita nel Padiglione Eataly all'Expo 2015 di Milano, si arricchisce di un nuovo capolavoro: esposta al pubblico la «Madonna con il Bambino» di Lorenzo Monaco, una tempera su tavola risalente a XIV secolo,  proveniente dall'Abbazia Benedettina di Cava de' Tirreni.

L'opera è stata «scoperta» da Vittorio Sgarbi nell'inverno del 2014, durante una visita nel monastero, ed era allora in precarie condizioni di conservazione; da qui il progetto di un restauro, reso possibile grazie al mecenatismo di Veronica Nicoli e Armando Principe, imprenditori campani titolari della «Prince Art», società da anni impegnata nella valorizzazione dell'arte contemporanea.

Esposta all'interno dell'Abbazia come «ignoto fiorentino del secolo XIV», la tavola, dopo una serie di ricerche e verifiche, è stata attribuita da Vittorio Sgarbi al fiorentino Lorenzo Monaco, al secolo Piero di Giovanni, documentato tra 1370 e 1425, ultimo presidio della civiltà trecentesca, prima della rivoluzione di Beato Angelico e di Masaccio.

«Si tratta probabilmente - spiega Vittorio Sgarbi - della parte centrale di un polittico d'impianto semplice e rigoroso, pur nella ricchezza della decorazione denunciata dal tappeto.  La Madonna con il bambino su fondo oro è posata su un cuscino dorato sopra un prezioso tappeto damascato rosso e oro. Il bambino, in piedi sulle ginocchia della madre, indossa una tunica allungata e tiene nella mano sinistra un cartiglio avvitato su cui si legge la scritta «Lux Mundi».
Sorprendenti - ricorda Sgarbi - sono le affinità con opere note del pittore, e sia pure con alcune varianti. Penso alla «Madonna con bambino» nell'Ancona di Monte Oliveto, ora nel Museo di Palazzo Davanzati, o a quella nella Collezione Thyssen a Madrid. E ancora alla «Madonna con bambino» su un faldistorio della Galleria Nazionale di Edimburgo. E a quella, identica anche nella posizione delle mani, della Vergine, con il dito indice divaricato dal medio, nel Trittico della Collegiata di Empoli».

Il restauro della tavola è stato curato dal laboratorio cavese di Diana Eleonora Maria Spada. Il prestito dell'opera per la mostra all'Expo è stato reso possibile grazie alla collaborazione dell'Abate Michele Petruzzelli, del funzionario della Soprintendenza alle Belle Arti e al Paesaggio di Salerno Lina Sabino che ha diretto il restauro. e di Carmine Salsano dell'Azienda autonoma soggiorno e turismo

«Siamo orgogliosi - spiegano Veronica Nicoli e Armando Principe - di aver finanziato il restauro dell'opera, credendo fortemente che nutrire il mondo non sia soltanto un fatto alimentare bensì culturale, e che forse bisognerebbe puntare su una maggiore sensibilizzazione rivolta proprio all' arte e alla cultura, l'unico modo, a nostro avviso per combattere qualsiasi crisi».

La mostra «Il Tesoro d'Italia» sarà visitabile fino al 31 ottobre 2015. Si tratta di una ricca selezione di opere d'arte dal Trecento al secolo scorso provenienti da chiese, musei, istituzioni e importanti collezioni private. Per la prima volta si propone in una esposizione tutta l'arte italiana regione per regione.