TARANTO. Sibari metafora e viaggio tra i Mediterranei. Martedì 26 maggio con Pierfranco Bruni, Tullio Masneri, Arcangelo Alessio, Giorgio Delia




  

Sibari metafora e viaggio tra i Mediterranei. A Taranto per discutere martedì 26 maggio con Pierfranco Bruni, Tullio Masneri, Arcangelo Alessio, Giorgio Delia

Pierfranco Bruni: "Sibari al centro della storia dei Mediterranei divisi e di una Magna Grecia geopolitica della storia moderna"

       
Sibari: dall'archeologia alla etno-letteratura, dalla storia alla metafora, falle lingue alle contaminazioni linguistiche e antropologiche. È il tema di un incontro fissato per il prossimo martedì 26 maggio a Taranto alla Libreria UBIK alle ore 18.30 grazie ad uno studio che pone la questione della Magna Grecia al centro di tre percorsi: l'Archeologia, la Storia, la Metafora. A curare lo studio, dal titolo: "Sibari. Archeologia, Storia, Metafora" (Il Coscile) che porta importanti e straordinari contributi dei maggiori studiosi che hanno trattato la Magna Grecia e il Mediterraneo sia dal punto di vista archeologico che letterario – simbolico, sono due attenti ricercatori: Tullio Masneri e Giorgio Delia. 
Da studiosi e archeologi come Vanzetti, Granese, Kleibrink, Weistra, Ferro, Ferrante, Marino, D'Alessio, Novellis, Rocco, Guzzo, Greco a storici e grecisti come Affuso, Sangineto, Masneri, Bulgarella, Di Vasto a filosofi e scrittori come Franzese, Mazzei, De Nardi, Bruni, Delia compiono un viaggio tra modelli archeologici e valenze etno - simboliche.
A relazionare sul saggio sarà Arcangelo Alessio, con l'intervento di Pierfranco Bruni e i saluti di Pietro Stella e l'introduzione e coordinamento di Carmen Galluzzo Motolese oltre alla testimonianza dei curatori Masneri e Delia e la presenza dell'editore.
L'incontro è organizzato dalla Libreria Ubik, dall'Associazione Biblioteca Marco Motolese, Club UNESCO di Taranto, Associazione dei Calabresi Leonida Repaci all'interno delle Manifestazioni del Maggio dei Libri Centro del Libro del Mibcat sotto l'Alto Patrocinio del Presidente della Repubblica.  
Con questo saggio si riapre la questione Sibari come capitale della Magna Grecia. Infatti la questione Sibari candidata patrimonio universale Unesco si ripropone sia attraverso aspetti archeologici che antropologici e storici oltre che letterari e simbolici. Pierfranco Bruni, che ha dato un contributo al saggio con uno scritto su "Sibari e Taranto in Carlo Belli", rilancia la questione della Sibari capitale della Magna Grecia che ha aperto un importante dibattito nel corso degli ultimi mesi.
Pierfranco Bruni avanza la proposta sottolineando: «Nella Calabria che vogliamo diversa, candidiamo Sibari a vera capitale della Magna Graecia come incontro dei Mediterranei tra Occidente ed Oriente».  Sostiene: «Sibari non è soltanto una città. È più città. Ed essendo più città ha vissuto il viaggio di intrecci di civiltà». Sibari, dunque, come capitale di una Magna Graecia che «esiste ancora tra rovine macerie e frammenti delle storie» e che «continua a parlarci di una Calabria che non è mai scomparsa e di un Mediterraneo che è cerniera di una nuova Europa dei popoli. Il libro su Sibari curato da Masneri e D'Elia, che presenta capitoli di estrema importanza, rientra in tale discussione».

«La Calabria - aggiunge ancora lo scrittore e Responsabile Progetto Etnie del MIbact, oltre che candidato al Nobel per la Letteratura, - è storia di arabi e turchi, di saraceni e di popoli in fuga e migranti, di Orienti che incontrano gli Occidenti, restando sempre un Mediterraneo diviso e inclusivo. Sibari è stata capitale di una Magna Graecia attraversata da popoli e civiltà. Città tra le altre città che hanno visto protagonisti personaggi come Pitagora, Ibico. Sibari è storia, è stata, è e sarà archeologia, è il mito che si dichiara nel quotidiano dei linguaggi, è la Grecia che ha navigato le coste dello Ionio mare, è la latinità di una Roma che ha raccolto le sfide dei cavalli impazziti di Kroton e la pazienza di Eraclea nello sguardo dei mari di Taras. Ma è, soprattutto, quella Calabria che ha indossato l'eleganza della danzatrice tra i veli e i colori cangianti dei mari».

«La Magna Graecia nella civiltà delle identità, dichiara Bruni, trova in Sibari il racconto non solo di un territorio vasto, ma di una geopolitica delle inclusioni e il Mediterraneo condiviso tra archeologa storia e linguaggi è il Mediterraneo dei popoli che si incontrano tra Occidente ed Oriente ».