Il Picacismo simbolico di Maria Antonietta Pinna

Picacismo Simbolico - Libro (Bastogi editore)

Le storie di streghe che volano di notte a cavallo di manici di scopa verso il Sabba, mentre il loro corpo giace come morto in camera da letto, sono documentate da ampia letteratura.

Ma allora qual è il senso di un'ulteriore pubblicazione su tale argo­mento?

Il senso si ravvisa nell'indagine del simbolo.

"Picacismo" perché i personaggi citati nel documento ingeriscono og­getti non commestibili, "simbolico", perché tali oggetti sono in realtà sim­boli. Essi rimandano a ulteriori significati che vanno al di là della loro materialità evidente. L'analisi, le qualità sostanziali e ultra-sostanziali, la scomposizione critica dei simboli ingeriti sono importanti per far luce sulla personalità dello scrivente dai tratti sadico-compulsivi. La bocca è inferno che trita, dalle valenze castranti incorporative e cannibaliche insieme.

Il cannibalismo rituale del corpo del Cristo che viene "mangiato" dai discepoli, si rovescia nella Demonolatria in una voracità che ingloba ca­daveri putrefatti e simboli infernali dalle varie forme. La vita si trasfor­ma in morte. Nel momento stesso in cui l'oggetto viene ingoiato diventa "nero", "aggressivo", "inanimato". Per Remigio, l'oggetto è l'identificazione esterna del soggetto. In questa situazione l'oggetto è sadico e il soggetto masochista. Attraverso l'introiezione, picacismo, il soggetto masochista diventa sadico perché carica l'oggetto di istinti aggressivi, alterandolo, occultandolo e distruggendolo.

I riti magici descritti sono stati "scomposti" nei loro principali elemen­ti, alla ricerca di realtà universali e metafisiche oltre Yid quod est di boe-ziana memoria, per stanare quell'esse, quel principio, quel farsi che con­sente di capire gli ingranaggi della macchina uomo.

Maria Antonietta Pinna, nata a Sassari, è laureata in materie letterarie. Specializzata in criminologia clinica e psicopatologia forense, è un'esperta di li­bri antichi e moderni.

Ha pubblicato: Dalle galee al bagno al carcere (saggio storico, 2010), Armando Siciliano Editore; Io vedo! (racconto tratto dal libro L'occhio clinico, pubblicato dalla rivista siciliana "Notabilis", nonché da vari blog letterari e siti web); Tut­ta colpa del polistirolo (racconto, nell'antologia Quinto colore racconta l'Italia); Fiori ciechi (romanzo, 2012), Annulli Editori; Mister Yod non può morire (tea­tro, 2012), La Carmelina Edizioni; Lo strazio (poesie, 2013), Marco Saya editore; L'occhio clinico (2013), Edizioni della Lanterna.

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