GIUSTIZIA E TIRANNIA

Quando si applica la distinzione fra diritto e tirannia ad uno studio dettagliato di particolari sistemi normativi, sorge una domanda che imbarazza sia chi crede che chi è scettico. Non può il tiranno fare giustizia? Non è concepibile che egli possa instaurare un sistema di diritto che soddisfi il bisogno di giustizia dei suoi sudditi o sottoposti relativamente alle loro relazioni personali, sociali ed economiche, ma che al medesimo tempo escluda ogni possibile minaccia al suo potere tirannico? Non potrebbe egli tentare di disciplinare certi aspetti dei rapporti familiari, dei rapporti di lavoro, dei rapporti di proprietà, dei contratti, delle pretese scaturenti da danni alla persona, del trattamento del reo (laddove non si pervenga all'uso della giustizia a fini politici o religiosi, come si è verificato per la condanna a morte dell'iraniana rea d'aver ucciso il suo stupratore, mentre in casi di colpevoli di opposto si assolve), ed anche degli atti amministrativi, attraverso una definizione ed una distribuzione di diritti e doveri egalitaria, oggettiva e coerente? Non potrebbe confinare l'uso della tirannia alle persone ed agli atti che minacciano il suo potere, estendendo contemporaneamente l'uso della giustizia sempre più ampiamente al consolidarsi del potere? Non potrebbe egli tentare di instaurare gradualmente una tradizione legale che possa operare in situazioni in cui egli avverte che la polizia segreta non è necessaria? E' piacevole che i nemici della tirannia credere che nessun tiranno sia abbastanza intelligente per tentare cose del genere. E reca conforto credere che il demonio sia stupido, debole, noncurante dei bisogni dei suoi seguaci. A coloro che credono questo, bisognerebbe ricordare che nella teologia cristiana Lucifero è un angelo decaduto. Prima di dare scontato che diritto e tirannia non possano coesistere in un'unica società, bisognerebbe rammentare che alcuni sistemi legali, come quello romano, presero forma sotto tiranni ed autocrati. Prima di assumere che dei rivoluzionari non possano creare un ordine legale, bisognerebbe richiamare alla memoria il rilievo di Thomas Hobbes che "è assai difficile trovare al mondo un'organizzazione statuale le cui origini possano in coscienza essere giustificate".
Casalino Pierluigi, 26.10.2014