Matteo Renzi gaffe: Berlinguer o Prodi è solo un ossimoro....di retroguardia

 

la casta rossa*nota di Marco Cremonini  Como Neuchatel...   nella mezza parodia della vera Resistenza di cui hanno dato prova quasi tutti i media e la politica parlamentare,  anche Matteo Renzi letteralizza la provocazione non banale di Grillo sul mito comunista dell'antifascismo a una dimensione, speculando come gli altri con strategie meno solari ma piu gravi sia sulla LIberazione dei Padri e dei Nonni sia sulla necrofilia nazionalsocialista contro il popolo ebraico....  In nome di Berlinguer e Prodi, un vero Ossimoro Politico,  segnala il rottamatore oggi premier  in  forte affanno...   Non è un bene per Matteo Renzi e per il futuro dell'Italia... 

Renzi: «Berlusconi e Grillo facce della stessa medaglia. Ispirato da Berlinguer e Prodi»


«La frase in quanto tale è sbagliata e inaccettabile, così come era inaccettabile e vergognosa la frase di Grillo sulla shoah. Berlusconi e Grillo sono facce della stessa medaglia sono in campagna elettorale e non sono interessati alla frase in se ma alla loro ripercussione». Lo afferma il premier Renzi a «In 1/2 ora».

«I leader seri non si preoccupano dei sondaggi: non mi interessa come finisce, io penso che il Pd prenderà più voti dell'ultima volta e sarà il primo partito ma non sono ossessionato da questo. A chi vota Grillo dico: va bene ma ditegli di smettere di urlare e di venire a dare una mano per cambiare l'Italia. A me viene il dubbio che Grillo forse è il più furbo di tutti, anzi si levi il forse, e considera tutti spettatori costanti del suo show. Lui ironizza sugli 80 euro che sono due biglietti per il suo spettacolo ma ad una mamma possono far comodo».

Poi aggiunge: «Altre che coperte, per le misure c'è un piumone. Padoan è stato molto rigoroso e tutte le previsioni sono state abbassate, io gli sono grato. Il rigore dei conti pubblici italiani non ha paragone, i dati alla fine miglioreranno, avremo sorprese in positivo non in negativo».

«Non discuto il pit stop, ma non è la prima volta. La cosa che sento dire dai cittadini è 'non mollare e non ti scoraggiare' come se fosse chiaro il tentativo di cambiare le cose mentre c'è una palude di sabbie mobili che ti vuole inghiottire». Lo afferma il premier Matteo Renzi in Mezz'ora ,parlando delle riforme e dei distinguo dentro la maggioranza.

«Una parte delle forze politiche a partire da Berlusconi sostiene che se Renzi porta a casa le riforme gode di un consenso elettorale: se la preoccupazione è elettorale che si prendano pure una una settima in più. L'importante è che si facciano».

«Mi accusano di non essere di sinistra e di portare avanti riforme autoritarie ma faccio presente che le proposte dell'Ulivo e poi di Prodi erano in linea con la nostra e anche Berlinguer voleva il superamento del bicameralismo». Così Renzi, a «In 1/2 ora», ribatte, anche sui tetti ai manager e sul numero delle donne, alle accuse.


Renzi ha elencato i punti di accordo e di disaccordo sulla riforma del Senato: sul «mai più bicameralismo perfetto sono tutti d'accordo così come mai più voto sulla fiducia e bilancio e no all'indennità». «C'è poi - aggiunge - una parte ampia che vuole eleggere direttamente i senatori tra i consiglieri regionali e un'altra parte che vuole che i consiglieri regionali eleggano chi va in Senato. Mi sembra un tema importante ma a fronte della riscrittura totale della forma dello stato troveremo una soluzione. La linea di fondo per cui i consiglieri individuano al proprio interno quale consigliere regionale va al Senato può essere un punto di mediazione». Il premier considera poi «ad un passo» dall'approvazione l'abolizione del Cnel e la riforma del Titolo V.


«In 64 giorni non è cambiata l'Italia ma l'umore, usciamo dalla logica di chi diceva 'non me lo fanno fare o non serve'». È il bilancio che Matteo Renzi fa, a In mezz'ora, sul governo, aggiungendo che «due mesi fa correvo di meno, dal punto di vista metaforico». «Ho ricevuto 68mila e-mail - spiega il premier - e cerco di affrontare i problemi. Ieri a Piombino è arrivato Grillo e ha fatto lo show ma un lavoratore gli ha detto 'Comodo venire ai funerali'. L'impressione è che alcune forze politiche non si preoccupano di risolvere i problemi ma di urlare, di gridare e di utilizzare i problemi occupazionali come occasione per fare polemica».


http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/POLITICA/renzi_berlusconi_grillo_shoah/notizie/654860.shtml