L’Ateneo e tutti i ricercatori ferraresi seguono con la massima attenzione lo sviluppo del dibattito intorno alla sperimentazione animale e sono ben consci delle delicatissime implicazioni di ordine etico e morale. L’Università è pertanto ben lieta di valutare tutti i suggerimenti che la società civile ritiene di formulare ed aperti al confronto più franco e sincero.
Tuttavia corre anche l’ obbligo di sottolineare che l’ uso degli animali da esperimento è una componente indispensabile della moderna ricerca biomedica: non è corretto affermare che l’ uso di colture cellulari (in vitro) o la modellistica computerizzata (metodiche di indagine peraltro ampiamente utilizzate nei nostri laboratori) possono vicariare completamente lo studio dei processi fisiopatologici nell’ organismo vivente (di necessità un animale da esperimento, se non vogliamo ricorrere direttamente all’ essere umano). Come più volte sottolineato da eminenti ricercatori, non sono disponibili “metodi alternativi” alla sperimentazione animale, ma solo “metodi complementari”.
Certamente, i modelli animali non sono sempre accuratamente predittivi delle risposte verificabili nell’ essere umano, ma nella stragrande maggioranza dei casi lo sono, e con ragionevole accuratezza. Corre l’ obbligo di sottolineare come non risponda al vero l’ affermazione più volte riportata che “Sempre più articoli vengono pubblicati su riviste scientifiche come il British Medical Journal, JAMA, Nature, International Journal of Medical Sciences, Science, PNAS, che ribadiscono la mancanza di predittività del modello animale”.
Non esiste nessuna rivista scientifica seria che metta in discussione l’ assoluta necessità di verificare in un modello animale l’ effetto di un farmaco, prima di trasferire la sperimentazione all’ essere umano. Non esiste nessuna rivista scientifica seria che metta in dubbio l’ assoluta importanza dello studio di modelli animali per la comprensione di processi biologici o fisiopatologici fondamentali negli esseri umani, dallo studio della cancerogenesi a quello delle cellule staminali.
......C FERRARAITALIA
Tuttavia corre anche l’ obbligo di sottolineare che l’ uso degli animali da esperimento è una componente indispensabile della moderna ricerca biomedica: non è corretto affermare che l’ uso di colture cellulari (in vitro) o la modellistica computerizzata (metodiche di indagine peraltro ampiamente utilizzate nei nostri laboratori) possono vicariare completamente lo studio dei processi fisiopatologici nell’ organismo vivente (di necessità un animale da esperimento, se non vogliamo ricorrere direttamente all’ essere umano). Come più volte sottolineato da eminenti ricercatori, non sono disponibili “metodi alternativi” alla sperimentazione animale, ma solo “metodi complementari”.
Certamente, i modelli animali non sono sempre accuratamente predittivi delle risposte verificabili nell’ essere umano, ma nella stragrande maggioranza dei casi lo sono, e con ragionevole accuratezza. Corre l’ obbligo di sottolineare come non risponda al vero l’ affermazione più volte riportata che “Sempre più articoli vengono pubblicati su riviste scientifiche come il British Medical Journal, JAMA, Nature, International Journal of Medical Sciences, Science, PNAS, che ribadiscono la mancanza di predittività del modello animale”.
Non esiste nessuna rivista scientifica seria che metta in discussione l’ assoluta necessità di verificare in un modello animale l’ effetto di un farmaco, prima di trasferire la sperimentazione all’ essere umano. Non esiste nessuna rivista scientifica seria che metta in dubbio l’ assoluta importanza dello studio di modelli animali per la comprensione di processi biologici o fisiopatologici fondamentali negli esseri umani, dallo studio della cancerogenesi a quello delle cellule staminali.
......C FERRARAITALIA