Lei, megabambola dal futuro

Theodore Twombly (Joaquin Phoenix) svolge un lavoro particolare: scrive lettere d’amore per chi ha difficoltà a esprimere i propri sentimenti; nel suo privato è invece un uomo solo e introverso che sta affrontando a malincuore un divorzio da Catherine (Rooney Mara). Un giorno acquista un sistema operativo parlante che sfrutta l’intelligenza artificiale, progettato per adattarsi ed evolversi: nel set-up iniziale sceglie una voce femminile e il Sistema si presenta come Samantha (Scarlett Johansson). Questa strabiliante e innovativa tecnologia affascina Theodore fino a che, rapito sempre di più dalle “capacità umane” di Samantha, si innamora di lei. Il Sistema operativo lo ricambia e fra i due inizia così un’insolita ma autentica storia d’amore.

Candidato a cinque premi Oscar, il regista Spike Jonze ha vinto la statuetta per la Miglior sceneggiatura originale per Lei, non grazie alle circostanze futuristiche, plausibilmente prossime alla nostra realtà, né in virtù degli interrogativi sull’etica dell’uso tecnologico nella società moderna: Jonze ha meritato l’Oscar per il suo geniale pretesto narrativo. Il film parla infatti di amore puro e semplice, di come una relazione possa nascere ed evolversi e, inevitabilmente, – almeno questa sembra l’amara conclusione della storia – finire. Il cambio di rotta vincente rispetto a qualunque altro film che esplori i sentimenti di romanticismo e dramma amoroso risiede nell’insolita natura spirituale e platonica di questa relazione: Theodore e Samantha diventano portavoce di un amore che trascende i limiti della fisicità, nato però dal bisogno soffocante di semplificazione della propria vita. La facilità con cui un Sistema Operativo così intelligente è in grado di coccolarti in tutti i sensi non può che rappresentare la via più sicura e semplice per una felicità reale e non virtuale...... C   LuukMagazine di  G. Raulli