di Caterina Costanzo
(* poetessa, già in AA.VV., La Prima donna sulla Luna, La Carmelina, Ferrara-Roma)
(Poesia inedita)
Drappo rosso
S’illumina il cielo con una nuova stella,
è distante, lontanissima, eppure,
ora riesco a vedere con i suoi occhi,
e mi appare diverso l’infinito.
La mia città, i miei pensieri,
i sentimenti, come bolle di sapone, svaniscono.
Si spezzano in gola le parole,
vanno veloci, non sento i rumori,
nessun odore, solo musica,
una musica prepotente,
entra danzante nel mio petto.
Tutto si muove,
l’essenza pura di un intelletto,
oltre le montagne, coglie la neve,
e si trasforma in un segno profondo.
Come ghiacciai perenni,
lascia un’impronta umana,
un nuovo sentimento,
graffia l’anima, sola, libera e felice
di raggiungere il drappo rosso
dei mangiatori di fragole,
lo stemma che pone luce e tenebre insieme,
sulla via da percorrere.
Ho il respiro lento e via via più veloce.
Sto per dire addio a quanto conosco
e sto per immergermi nel mio sogno,
sempre più vicino a Dio, sempre più rosso,
sempre più unico,
nella potenza, nell’intelligenza e nella preghiera,
che condivide lusso e carità,
perdono e riconciliazione,
ascolto e azione,
potere e povertà.
Domani sarò grande,
domani sarò io.
Mi benedica Dio in questo sogno,
che pesa sulla mia fronte e sul mio cuore,
e brilla in petto come una nuova stella.
Che io possa rendere a Dio la risposta
a ciò che chiede,
con orgoglio e passione,
fede e umanità.