Futurismo: nuova estate depero-boccioniana

L'estate ha i colori di Boccioni e Depero
di Cristina Cimato

Le gallerie d'arte che hanno più sedi non vanno mai in vacanza. È il caso di Farsettiarte, che si divide fra Prato, Milano e Cortina d'Ampezzo. Negli spazi ai piedi delle Dolomiti, dall'8 al 31 agosto verrà ospitata la mostra Divisionismo e Futurismo - L'arte italiana consegnata alla modernità, un percorso espositivo che racconta, a un secolo di distanza, il passaggio da un movimento artistico all'altro, un viaggio che immerge il visitatore nelle correnti artistiche dell'Ottocento e nella dirompenza del Novecento, con lo sguardo che si frastaglia e le tele che assumono nuove geometrie e movimento.

La mostra raduna circa 30 opere di artisti famosissimi, Giacomo Balla e Umberto Boccioni (nella foto, Crepuscolo, 1909), Carlo Carrà, Fortunato Depero, Ottone Rosai, Mario Sironi, Gino Severini, Ardengo Soffici e Lorenzo Viani. Punto di incontro e di passaggio tra la generazione di Segantini, Previati e Morbelli e quella dei futuristi è Giacomo Balla, che quando dipinse la baluginante opera La lampada ad arco, nel 1909, creò una rottura netta rispetto alla sua pittura precedente. Quell'anno a Parigi, Filippo Tommaso Marinetti diede inizio al movimento Futurista, cui seguì, l'anno dopo, il manifesto. La mostra percorre la strada di Balla divisionista alla rivoluzione formale futurista..... C
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