Paleopolitica: L'intellighenzia "rossa" insiste, N. Quilici fascista (nel 2013!)

Roby Guerra: lettera  a La Nuova Ferrara /Il Resto del Carlino...sull'affaire Nello Quilici

 
Il dibattito su Nello Quilici, promosso dal pur non  banale anziano Ranieri Varese, uomo di cultura noto e brillantissimo, anche - chi lo nega?- in ambito civile e democratico, nonostante diverse puntate e numerosi interventi, a quanto pare è ora rilanciato (Nuova Ferrara, 24 7) dallo stesso Varese senza quasi una virgola di differenza. Alla faccia, è il caso di dirlo subito, della decantata dialettica e dialogo su cui stecca spesso certa Intellighenzia nostrana, per non cambiare-poi- nulla..  Certo declino o stagnazione di Ferrara e del suo livello culturale, assurdamente ancora ideologico nel 2013, come abbiamo sostenuto altrove (stampa on line Ferrara e anche Roma), piaccia o meno deriva da tale ormai monodirezionale visione delle cose a una dimensione, evitando di aggiornarsi, magari anche a storiografie recenti ben più accreditate dei nostri stessi Guru locali: noi stessi abbiamo parlato, come letterati, di questioni laterali ma attinenti, di certa vulgata gramsciana dominante in Italia (figurarsi a Ferrara), persino in Sardegna, presso la non banale Biblioteca Gramsciana di Ales (Oristano) dedicata a Gramsci, suo luogo di nascita, due settimane prima c'era, ospite, un certo Emilio Gentile... 
Magari censurate (mica la prima volta) ma Varese e altri guru meglio si mettano il cuore in pace. Discutere la figura globale di Nello Quilici nel 2013 rende ridicola la città intera, oltre a rivelare appunto certa involuzione dell'intellighenzia locale "rossa" che  a quanto pare è più attiva per copioni obsoleti anziché magari impegnarsi con spirito critico verso e contro molti aspetti della politica e dell'informazione stessa locali... al contrario spesso se non sempre "storicamente" mandarini e vassalli, più o meno, al di là, ripetiamo, d'indubbia tecnica accademica.... Per la storiografia più accreditata in Italia, Nello Quilici spicca tutt'oggi per il suo particolarmente creativo impegno culturale e giornalistico di fama nazionale , come ben evidenziato da alcuni nel dibattito generale (comprese almeno parzialmente o confusamente,  Unife stessa e certe istituzioni) , mentre nessuno -tranne fans speculari altrettanto nostalgici e superati.., edulcora il Quilici fascista o "filonazista" per le leggi famigerate..., pur in una visione del fascismo globale stesso, oggi più complessa della storiografia "classica" di "sinistra" o "marxista".  Insomma, come anche sottolineato per casi simili ben noti...  credo che un ulteriore commento chiuda (o dovrebbe) chiudere la questione:
Certa Intellighenzia locale- per coerenza antifascista- se il Premio Quilici profuma di revisionismo storico acritico..., dovrebbe chiedere di togliere il Premio Nobel a Dario Fo..: già, anche lui, a suo tempo, addirittura Repubblichino,   ai tempi di Salò.. 
*da WIKIPEDIA DARIO FO
"Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, a seguito della chiamata alle armi della neonata Repubblica Sociale Italiana si arruola giovanissimo volontario[3] nelle file dell'esercito fascista, prima nel ruolo di addetto alla contraerea a Varese e successivamente come paracadutista nelle file del "Battaglione Azzurro" di Tradate, partecipando anche ad azioni di rastrellamento contro i partigiani.
La scoperta di questa militanza, emersa per la prima volta negli anni '70, provocherà smentite, polemiche, querele e processi da parte di Dario Fo - all'epoca attivo rappresentante in campo artistico della cultura della sinistra italiana - che si trascineranno per alcuni decenni. L'attore, infine, ha giustificato questa scelta con motivazioni di vario tipo, invocando l'incoscienza della giovane età, lo stato di necessità, la volontà di fornire un
alibi al padre antifascista".
http://it.wikipedia.org/wiki/Dario_Fo#La_seconda_guerra_mondiale