Futurismo: il Mart vola a 10 secondi luce

Il museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto festeggia con una mostra

L'interno del MartL'interno del Mart
REGGIO EMILIA - Una cupola che si apre verso l’azzurro, ampi spazi color bianco e opere d’arte che accompagnano il visitatore lungo tutto il percorso: questi sono solo alcuni degli elementi che hanno reso il Mart un museo all’avanguardia nel contesto europeo. Arte moderna e arte contemporanea si fondono e si intrecciano, dando vita ad un panorama di materiali e colori che colpisce la sensibilità di chiunque varchi la soglia di questo grande museo.
Proprio per festeggiare i primi dieci anni di successi, è stata presentata una mostra senza precedenti, come dichiarato dalla direttrice del Mart Cristiana Collu: un patrimonio di circa 1.200 opere, in grado di affrontare diverse tematiche artistiche e concettuali, ridisegnando e approfondendo il rapporto tra le collezioni e il pubblico. Le esposizioni del museo si dividono su due piani: al primo piano è possibile visitare la mostra dedicata al celebre architetto trentino Adalberto Libera, una tra le figure più importanti del rinnovamento architettonico italiano della prima metà del novecento. Il curatore della mostra, l’architetto Nicola Di Battista, ha ritenuto che il modo migliore per approfondire il lavoro di Libera fosse quello di selezionare alcuni tra i suoi progetti più significativi. Addentrandosi tra le sale, lo spettatore sarà accolto da grandi foto, da originali materiali d’archivio tra cui schizzi e pubblicazioni dell’epoca, tutto organizzato attorno a 14 grandi riproduzioni delle vedute prospettiche dei progetti selezionati. Una vasta raccolta di testimonianze del lavoro di Libera, attento conoscitore del contesto storico in cui viveva e allo stesso tempo aperto studioso del linguaggio moderno e internazionale.
Questa esposizione, intitolata “La città ideale”, sarà visibile fino all’8 settembre 2013. Nella stessa data si concluderà anche l’altra mostra visitabile al primo piano, “Souvenir de Voyage”, dedicata all’evoluzione del concetto di spazio del turista e del turismo. Qui il cambio di scena è netto: dalle scure sale con le riproduzioni dei disegni di Libera ad un colorato percorso tra profumi e paesaggi di tutto il mondo. La mostra si apre con “Tempo di Viaggio”, un racconto per immagini del celebre regista russo Andrej Tarkovsky che circa trenta anni fa ha compiuto il suo Grand Tour, accompagnato dal poeta e sceneggiatore Tonino Guerra. Il racconto di un viaggio, o meglio, dei diversi modi di viaggiare che si sono susseguiti nel tempo e che hanno trasformato tratti fondamentali della società. Fotografie dei Grand Tour ottocenteschi, i primi opuscoli di guida dell’inizio del novecento, fino ai cimeli di viaggio e all’ironico linguaggio della Pop Art. ... C

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