Fisica contemporanea : Universi paralleli e multi-realtà... b y R. Galante

 

 

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Universi paralleli e struttura multidimensionale della realtà

di Raimondo Galante

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La realtà potrebbe consistere di moltissimi, forse infiniti, universi paralleli e separati tra loro di cui nulla sappiamo, ma nei quali condurrebbero la loro esistenza copie di noi stessi, diverse tra loro magari solo per qualche dettaglio. Questa affermazione ,che a noi ricorda il pensiero mai superato raffinatezza , acume ed elevatezza intellettuale del filosofo cinquecentesco Giordano Bruno che nelle sue opere filosofiche e scientifiche parlava proprio d’infinità di mondi e di un universo composto da molteplici dimensioni ma ordinato secondo il disegno di un’intelligenza superiore, oggi corrisponde anche al rigoroso pensiero di un celebre fisico americano: Brian Greene. Greene insegna alla Columbia University di New York ed è l’autore di un best seller uscito una decina d’anni fa: L’universo elegante. Nel 2011 ha scritto un altro libro, uscito in Italia con il titolo La realtà nascosta, (Einaudi 2012), grazie al quale è risultato essere il vincitore del premio letterario Merck. Greene vi descrive ben 9 versioni di universi paralleli, o multiversi come li chiama lui. A seconda della teoria della fisica che prendiamo in esame, dice Greene, si genera un certo tipo di multiverso: c’è quello patchwork, quello inflazionario, quello a brane, quello ciclico, quello quantistico e via discorrendo. Ognuno di essi viene reso con una metafora appropriata e sapiente: gli universi potrebbero essere come le pezze della coperta patchwork che si ripetono identiche ogni tanto, oppure come i buchi nel groviera separati dal formaggio, o come le bolle in una infinita vasca da bagno piena di bagnoschiuma che si infilano una dentro l’altra. Dunque è molto interessante come la Fisica più moderna ed avanzata si trovi sempre più a concordare con l’idea inizialmente squisitamente metafisica di multi verso ,. Tale idea sembra venire approvata anche dalla matematica. Infatti è proprio per riuscire a soddisfare alcune equazioni che siamo incappati nell’idea di multi verso tramite un approccio squisitamente logico-matematico. Questo è un vero enigma. Abbiamo inventato noi la matematica per decifrare il disegno che si cela aldilà di ciò che percepiamo con i nostri sensi? Oppure molto più probabilmente la natura è scritta in linguaggio matematico, come sosteneva anche il grande Galileo Galilei. Ammettiamo che l’ipotesi dei multiversi sia vera, il ruolo del caso nel nostro universo aumenterebbe molto, ma forse anche no , perché si potrebbe ipotizzare ed auspicare che ci sia una ragion d’essere profonda ,come sosteneva anche Giordano Bruno, nella struttura della realtà Dunque Leibniz, quando illustrava al mondo la teoria filosofica delle monadi, aveva probabilmente visto giusto e colto nel segno, soprattutto quando diceva che il nostro è il migliore dei mondi possibili. Ma Greene non condivide del tutto questa opinione: “Se penso alla mia famiglia, sono d’accordo con lui: non posso immaginare niente di migliore. Ma se considero l’universo in cui vivo come parte di un multiverso, non vedo perché debba essere speciale. Dunque la chiave è racchiusa nella struttura intima della realtà che fisici e matematici studiano cercando di sviluppare ed approfondire la teoria delle stringhe di Swartz. Quest’ultima si è rivelata estremamente geniale e versatile nel comporre e superare le false dicotomie presenti nelle vecchie teorie come la relatività che oggi paiono superate da un approccio sicuramente più fertile ed utile che riprende con successo alcune antichissime concezioni metafisiche unendole Ale più avanzate teorie della Fisica dei Quanti . Ovvero tutto ciò che prima figurava separato viene idealmente ricomposto sotto l’egida di una superiore unità, basata sull'affermazione che tutti gli eventi dell'universo nascono da un'unica entità energetica. Dunque in virtù di questa capacità di unificare tutte le forze della natura, la teoria delle stringhe è stata definita come la teoria unificante in cui si innesta anche Brian Greene quando illustra il ventaglio delle proposte di multi verso: un vasto oceano di universi-bolla, dei quali il nostro non è che uno delle infinite possibilità, che nel corso del tempo attraversa lo stesso ciclo all'infinito, un altro che forse è sospeso a pochi millimetri da noi e tuttavia rimane invisibile, un altro ancora in cui ogni possibilità permessa dalla fisica quantistica prende vita.