L'ultimo lavoro di VULA (l'artista totale di Ventimiglia) evoca le atmosfere di slancio creativo della prima industria, l'ansia di futuro che pervadeva quegli sforzi tutti tesi alla ricerca del domani. Un tentativo faustiano, forse eccessivamente faustiano, volto a dominare la natura, con le ombre che poi ha finito per allungare sul rapporto uomo-natura. E pur tuttavia un tentativo necessario, in vista della novità, in vista del drammatico passaggio delle colonne d'Ercole della conoscenza, alla conquista del sogno di Icaro. Il futuro è oggi, ed è il frutto delle battaglie futuriste, tra luci ed ombre. il futuro è già presente e si narra sul Web, si racconta on line. Filippo Tommaso Marinetti scriveva a proposito della pubblicità che è stata uno dei motori del futuro e della velocità futurista: "La massima originalità, la massima sintesi, il massimo dinamismo, la massima simultaneità e la massima portata mondiale. Ecco che cos'è la pubblicità". Il futuro si centra in rete, l'informazione è parte integrante della pubblicità, anzi la recepisce e la supera, la rivive in una splendida avventura, quella della scienza condivisa, che crea valori e speranze. Il grande merito della geniale intuizione di Marinetti è stato quello di comprendere che, più che sul materiale, il valore e il concetto di futuro si concentrano sull'immateriale, cioè sulla conoscenza, l'immagine, l'informazione, la ricerca e (ora) il design, che danno significato a tutto e delineano la figura del futuro. Così si accede al domani, così tutti riescono a pensare a un modo per valorizzarsi e valorizzare, a un modo per allargare gli orizzonti. Ecco quindi sorgere l'alba neo-futurista....