Ricostruzione post-terremoto.
Un convegno nella città abbandonata
Sgarbi: «Segnale positivo l'incontro degli storici dell'arte a L'Aquila
e la presenza del neo ministro Bray»
«Realtà drammatica e incivile. Per questo ritengo
opportuno aderire all'iniziativa ed essere presente»
ROMA - Il critico d'arte Vittorio Sgarbi presente a L'Aquila per la riunionre gli storici dell'arte italiani alla presenza del neo ministro dei Beni Culturali Massimo Bray.
«Inaugurando il restauro della Chiesa di San Biagio dei Falegnami a L'Aquila – ricorda Sgarbi - con le lodi a don Giovanni Epicopo, promotore e animatore dell'intervento, e alla Fondazione Roma con il suo Presidente Emanuele Emmanuele, osservavo come fosse singolare che la prima chiesa restituita alla sua dignità è stata recuperata grazie a un finanziamento privato, mentre le decine di milioni di euro dello Stato non avevano prodotto analoghi effetti. Uscirono indignati dalla chiesa il Direttore generale del ministero dei Beni Culturali Antonia Pasqua Recchia e il Soprintendente Fabrizio Magani, soprattutto quando, evidenziando il contrasto, osservai che, prioritario per qualunque governo era il recupero del centro storico dell'Aquila.
Ora gli storici dell'arte italiani – aggiunge Sgarbi - chiamati da Tomaso Montanari, protagonista di importanti iniziative per le difesa etica del patrimonio artistico e italiano, si riuniscono proprio nella chiesa di San Biagio, alla presenza del ministro dei Beni Culturali Massimo Bray.
Mi sembrano segnali positivi (dall'iniziativa di don Epicopo e Emanuele Emmanuele, alla scelta di Montanari, alla presenza del Ministro) nella direzione che avevo indicato, non con intenzioni polemiche, ma fotografando una realtà drammatica e incivile. Per questo ritengo opportuno aderire all'iniziativa ed essere presente a L'Aquila»