Alberto Angela x la technoeconomy a Ferrara


FERRARA. Se oggi l'Italia vuole ripartire deve farlo incominciando dalle tante Pompei sparse in tutto il Paese. E anche un nuovo volume per riscoprire l'antica città sepolta nel 79 d.C. dalle ceneri del Vesuvio può diventare occasione di confronto e di rilancio di una sensibilità culturale comune e identitaria. Su questi e su tanti altri punti sono convenuti gli ospiti del convegno “Pompei e le altre Pompei d'Italia” che si è tenuto ieri pomeriggio all'Università di Ferrara. La presentazione del volume “Pompei” con i testi di Livio Zerbini ed edito da Utet Grandi Opere si è trasformata così in un confronto che non ha mai perso di visto il suo mainstream tematico: la salvaguardia e la promozione del patrimonio culturale italiano. Moderato da Franco Torriero (direttore marketing Utet), l'incontro ha visto l’attesissima partecipazione di Alberto Angela e notevoli spunti per gli interventi degli ospiti sono stati offerti da un filmato sulla Pompei visibile e invisibile, la città sopravvissuta i cui materiali sono esposti solo per un terzo all’interno del Museo archeologico di Napoli; la città che dal Settecento è tornata alla luce ma che anche oggi necessita di cure costanti. «Pompei - ha detto Angela - è come un paziente che si è risvegliato dal coma ritrovandosi in ospedale, dunque ha bisogno di una squadra di medici che si prendano cura di lei; vediamo ancora la vita che pulsa sui muri di Pompei attraverso i suoi 3000 graffiti, gli specchi sulle pareti: ricordiamoci che Pompei è l'unica città dell'antichità che non è stata abbandonata intenzionalmente».
http://lanuovaferrara.gelocal.it/cronaca/2013/05/11/news/il-fascino-dell-antichita-e-anche-volano-economico-1.7042316
 

****VIDEO Live at Pompei/Pink Floyd