Roma-Ferrara: intervista al medico-poeta Roberto Marescotti

*NOTE CRITICHE di Emilio Diedo [Nei cassetti dell'anima...] «…emerge che gli argomenti decantati nei versi sono: i sogni ed i desideri; i pianti celati nell’anima, per giovanili occasioni perdute; un’oppressa interiorità, schiacciata dagli eventi della vita, dalle sue causali e soprattutto casuali evenienze, dagli stereotipati comportamenti richiesti dalla società; e, specialmente, quei nostalgici e felici ricordi degli amori di gioventù, ma altresì, si può coerentemente pensare, all’amore concentrato nel presente.»; e Gianna Vancini «Un medico-poeta che coltiva la bellezza della parola in cui si cela il ritmo segreto delle emozioni che svelano la memoria nel fluire del tempo. E’ un personale verseggiare il suo, rapido e misurato»



D-Marescotti, una parola eclettica, la sua, versi liberi ma quasi terzine e prosa di efficace sarcasmo, esatto?
R- Eclettica e poliedrica come si conviene ad una psiche plastica che raccoglie e trasmette un po’ come la riva del mare che riceve le onde, si rinfrangono e ritornano mutate al centro.
D- Marescotti, nella poesia echi e influssi lievemente ermetici, Ungaretti o.. ; nel dialetto quasi Palazzeschi, la fontana..?
R-Ungaretti e Palazzeschi, due grandi maestri, l’insegnamento che nelle piccole cose del quotidiano ci sono i ricordi delle cose neglette ed abiurate del passato.
Si scrive per far ricordare, si scrive in modo ermetico, cifrato perchè chi ne avrà le capacità’ decripterà il messaggio, e, si spera, lo espanderà.
Un espandersi che vedo legato alla teoria della sincronicità di Jung.
La poesia è, una magia, una magia potente.

D- Marescotti: la parola narrante invece, sembra, più spettacolare e appunto colma di bella ironia?
R-L’ironia è filo conduttore di molti miei racconti presto scirà il libro “UN POZZO DI SCIENZA” che narra della vita e delle opere di un accademico universitario, ne sentirete delle belle…

D- Marescotti, medico e poeta… : l’una influenza l’altro e viceversa nei suo testi
R Checov soleva dire che la medicina era la sua consorte legittima e la letteratura la sua amante; quando si stancava della moglie andava dall’amante.
Anche per me è stato cosi’: un matrimonio d’amore con la Medicina, un amore che ritengo non sia stato adeguatamente ricambiato, per questo mi sono baloccato con la penna, senza abbandonare lo stetoscopio che mi dà da vivere ( male ).
Sono uno spirito irrequieto, sono anche stanco di scrivere per pubblicare, troppi balzelli, troppa sudditanza alle regole del “mercato”, troppa politica mal mascherata…
Penso ad una trasformazione ( una regressione? ) vorrei mettermi a fare il contastorie, andando di borgo in borgo, magari abbinando al racconto delle epiche gesta di qualche eroe, la vendita della pozione universale ( ricettta tratta da antichi manoscritti) per la cura del corpo e dello spirito, contro la dispepsia, l’idropisia, e il mal caduco.
Per i lettori della rivista, solo per i primi 15 giorni del prossimo mese, racconto+dose della pozione universale alla modica cifra di 5 soldi; parte del ricavato sarà devoluto in beneficienza..

*ROBERTO MARESCOTTI, (Copparo-Ferrara, 1957), poeta, scrittore e saggista, vive a Copparo. Svolge l’attività professionale di medico. E’ iscritto all’Ordine dei Giornalisti di Bologna e dirige la testata “Gocce di solidarietà” che si occupa di cultura, arte, integrazione e promozione sociale. Collabora con la rivista “L’Ippogrifo” del Gruppo Scrittori Ferraresi. Si diletta inoltre nella realizzazione di brevi fumetti e vignette. Ha pubblicato: Ulcere trofiche e problemi di cicatrizzazione (2005, scientifico), Nei cassetti dell’anima. Taccuino di (quasi) poesie, racconti, altro (2009, narrativa, poesia, arte).Ha vinto il primo premio per la narrativa “Città di Ferrara 2000″.


R.G.

INFO:
http://www.literary.it/ali/dati/autori/marescotti_roberto.html
http://ricerca.gelocal.it/lanuovaferrara/archivio/lanuovaferrara/2008/04/12/UP3PO_UP305.html
http://www.literary.it/materiale.asp?id_materiale=6024