Ai marò che tornano a casa, anche se temporaneamente, diamo sempre il benvenuto. Però ci chiediamo con preoccupazione se il loro caso politico-giudiziario si stia trasformando in una sceneggiata napoletana, se non una barzelletta da risolvere a colpi di permessi.
Prima è arrivata la licenza per Natale e adesso quella per il voto. A Pasqua i solerti avvocati dei marò potranno chiedere di farli tornare a casa per rompere le uova. Avanti di questo passo le famiglie Girone e Latorre possono già prenotare le vacanze al mare. Il presidente della Corte suprema, Altamas Kabir, così magnanimo con i nostri fucilieri, non negherà le ferie estive.
Peccato che la «tattica» dei permessi non risolva, almeno per ora, il problema di fondo, ovvero il rientro definitivo in patria di Girone e Latorre. Con il rischio che una faccenda seria, con due pescatori indiani morti in alto mare, diventi tragicomica.... C
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