Lista Rosa per la rivoluzione civile di Ingroia a Ferrara *by Ferrara24Ore


Ferrara - Quasi tutta “rosa” la compagine ferrarese in forze alla lista di Antonio Ingroia, Rivoluzione Civile.

Il Magistrato che ha deciso di mettere il suo volto a servizio della politica “pulita” è stato oggi a Ferrara per una tappa del suo tour elettorale, per incontrare la sua squadra “made in Fe” e spiegare ai cittadini le sue scelte e quello che Rivoluzione Civile vuole rappresentare nel panorama politico italiano (leggi articolo).

Nella lista per l’Emilia Romagna correranno – quindi – i ferraresi Barbara Diolaiti, Elisa Corridoni (Prc), per l’Idv Cecilia Mosca e la segreteria provinciale Susanna Tasso, Antonella Guarnieri (Pdci); per il Senato in lizza Delfina Tromboni (Pdci), Massimo Ovani (Idv) e Lina Pavanelli (Verdi).

Nell’incontro di stamattina Ingroia – coadiuvato da Giovanni Favia, che corre in Emilia Romagna alle spalle del capolista – ha illustrato diversi punti delle proposte che la lista Rivoluzione Civile porterà avati per cambiare rotta al Paese.

Fra queste pare abbia fatto presa sui simpatizzanti ferraresi il “pacchetto economia”, composto da tre punti salienti.

Il primo è la lotta all’evasione fiscale e ai patrimoni illeciti, attraverso la creazione di un’Agenzia Statale che metta a lavoro assieme Magistrati, esperti dell’Agenzia delle Entrate, la Guardia di Finanza per incrociare le banche dati sulle situazioni patrimoniali dei grandi evasori, non limitandosi più solo alle associazioni mafiose “dichiarate” ma anche ai colletti bianchi. Secondo i dati sciorinati da Ingroia, si potrebbero far rientrare nelle tasse dello Stato più di 180 miliardi di euro da questa economia “parallela”, che depaupera il Paese di ingenti risorse che potrebbero essere immediatamente reinvestite in crescita e occupazione.

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Inoltre proporrebbe di intercettare i fondi che dalla BCE finiscono alle Banche private e che vengono “girati” alle aziende sotto forma di prestiti, che diventano per gli istituti di credito strumenti speculativi. La proposta è che un Istituto di Credito pubblico – formato ad hoc – potrebbe utilizzare questi fondi per reinvestirli nelle aziende senza speculazioni di sorta, rilanciando l’iniziativa economica del Paese...... CONTINUA

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