Le “parlamentarie”, rivoluzione copernicana del terzo millennio
Le “parlamentarie”, anche se il termine non è bellissimo, rappresentano il culmine di un esperimento sociologico, in cui l’asse attorno a cui ruotava la politica tolemaica dei partiti, viene spostato sui cittadini.
Una rivoluzione copernicana del terzo millennio. Non più apparati che mediano, segreterie di partito e organizzazioni che filtrano, congressi e delegati che decidono la linea politica ed i candidati. Molti non capiscono ancora la portata politica di questo evento che rappresenta un punto di non ritorno, una democrazia diretta in cui cittadini votano e scelgono altri cittadini.
Errori, sviste, imperfezioni? Certo, ci stanno, miglioreremo. Ma molti si domandano perché tante domande e accanimento alla ricerca della pagliuzza, sulla democrazia interna, in un movimento che ha tre anni di vita, Chi garantisce, se persino lo stesso Renzi aveva sollevato la questione sulla trasparenza nelle primarie del PD? Parlare e discutere di democrazia non è mai sbagliato, ma in questo momento siamo in guerra e non si discute l’assetto dell’esercito durante la battaglia. Lo faremo in tempo di pace. Farlo ora con accanimento come purtroppo si vede da parte di alcuni soggetti, assomiglia più ad uno stalking politico che ad una critica costruttiva.
I cittadini si stanno svegliando anche se la forma mentis partito richiede tempo per essere abbandonata.
Ferrara in MoVimento
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