Raimondo Galante: Ufo e Multiversi

 

Dal Campo unificato di Einstein al Vacuum quantistico: un percorso teorico verso una visione olistica e multidimensionale della realtà

Già Einstein elaborando la celebre formula della relatività(E=mc2) aveva stabilito un’eguaglianza tra materia ed energia, e poi in seguito elaborando la teoria del “Campo Unificato”, che vede una sostanziale unificazione delle quattro forze che costituiscono il cosmo, aveva compreso che vi è una stretta relazione tra le forze e gli elementi che compongono l’universo. Questa visione unitaria, che prende le mosse dalla scoperta del duplice aspetto ondulatorio e corpuscolare della materia di De Broglie, si è fatta sempre più strada e ha avuto uno straordinario sviluppo nelle teorie della Fisica contemporanea come la teoria delle “Superstring” di Swartz. Tale teoria è importante perché, ipotizzando il fatto che l’universo a livello subatomico ed essenziale sia composto da stringhe concentriche che si accartocciano intorno a dimensioni più piccole di loro stesse e quelle che si muovono lungo dimensioni più grandi ed affermando l’esistenza di 26 dimensioni invece delle 4 tradizionalmente riconosciute, di fatto promuove ai ranghi scientifici una visione multi dimensionale ed olistica della realtà. Tale visione per molti aspetti può abbracciare idealmente teorie considerate metafisiche. Ma questo alla luce di scoperte ancora più recenti ed affascinanti sembra essere solo un punto di partenza. Pensiamo, infatti, e volgiamo il nostro sguardo indagatore alla teoria dei cosiddetti “Buchi Neri”. Cos’è un buco nero? Il buco nero è un oggetto celeste estremamente complesso originato dal collasso finale di una stella, dove la luce e la materia subiscono delle alterazioni straordinarie e che risulta essere molto complicato spiegare facendo ausilio solamente alle leggi della Fisica tradizionalmente ed ufficialmente riconosciute. Ovvero il buco nero è un corpo celeste estremamente denso, dotato di un'attrazione gravitazionale talmente elevata da non permettere l'allontanamento di alcunché (quindi neanche la luce da qui il nome buco nero) dalla propria superficie. Come si può evincere da questa definizione didattica, già ipotizzare l’esistenza di un luogo nello spazio dove sia possibile superare la velocità della luce appare del tutto rivoluzionaria nel senso etimologico più autentico e profondo di questo termine. Ma andiamo oltre: cos’è il vuoto? Attualmente alla luce delle scoperte più recenti della Fisica anche questo concetto dimostra di essere in piena evoluzione. In virtù di ciò possiamo affermare che il vuoto(vacuum), inteso come lo spazio che intercorre tra le particelle di materia, non è vuoto ma altresì pieno di enormi quantità di energia fluttuante. Questa forza è anche definita come la materia oscura o mancante dell’universo e la scienza ufficiale non riesce a comprendere cosa realmente essa sia. A questo proposito il noto fisico russo Andrej Sakharov (1921-1989) negli anni settanta, ha formulato una teoria molto interessante. Sakharov, infatti, parla del vacuum come di una risultante dell’interazione delle particelle tra di loro che non solo si influenzerebbero reciprocamente ma creerebbero un portentoso “effetto campo”: un’impronta energetica che caratterizzerebbe con la sua presenza e la vitalità ciò che a torto si considera convenzionalmente come vuoto ed ininfluente. Questa teoria inconsapevolmente abbraccia l’antica filosofia indiana dei Veda in particolare il concetto di “Akasha” o memoria universale ed il concetto sciamanico di “campo morfogenetico”, per cui l’energia si trova dappertutto ed influenza la nostra percezione della realtà. Vediamo dunque che la nostra riflessione, basata su teorie riconosciute scientificamente che si stanno affermando con forza sempre maggiore, ci sta portando sempre più al di là dei nostri canoni di valutazione convenzionali ed oltre i nostri limiti di comprensione della realtà.

 

Il principio dell’Entanglement Quantistico e la Teoria degli Universi Paralleli come possibili chiave interpretative del fenomeno UFO

Come fanno gli UFO a venire sulla Terra? Questa domanda che affascina molti ufologi molti appassionati di questa materia, può avere oggi una risposta che può essere scientificamente legittima e plausibile. Tale legittimità passa attraverso le recenti scoperte della Fisica Quantistica in particolare la teoria dell’entanglement, e soprattutto dall’attenta analisi di tutto il complesso ed articolato percorso teorico che ha portato alla formulazione della teoria degli Universi Paralleli, la cui evoluzione è tutt’ora in corso. Andiamo con ordine. La scienza ufficiale spesso nega l’esistenza degli UFO basandosi fondamentalmente su due concetti. Il primo è che non esiste la possibilità tecnologica di creare un sistema di propulsione in grado di coprire in un tempo relativamente breve le enormi distanze siderali, perché per poterlo fare bisognerebbe trovare un metodo per superare la velocità della luce; il secondo che é in stretta relazione col primo è che, seguendo la relatività di Einstein, sarebbe comunque impossibile raggiungere velocità superori a quella della luce perché occorrerebbero una massa ed un’energia infinite. Ebbene, quantunque ora si possa fare quest’operazione e ad un livello puramente teorico, è possibile confutare questi due capisaldi teorici fondamentali a cui si appellano tutti coloro che tendono a negare l’esistenza del fenomeno UFO e a screditarne e banalizzarne l’importanza. Infatti gli archivi storici delle nazioni e dei Paesi di tutto il mondo sono pieni di testimonianze di avvistamenti di OVNI (oggetti volanti non identificati) e di esperienze di persone singole o di gruppi che hanno fatto l’esperienza di un incontro ravvicinato, di un contatto, o purtroppo anche state vittime di rapimenti (le Abductions). Ora dunque, alla luce delle più moderne ed avanzate teorie della Fisica, è possibile dare un’interpretazione al fenomeno che possa avere delle basi scientificamente plausibili. Dunque per queste ragioni, ora facciamo un rapido ma efficace excursus su uno dei più importanti concetti della Meccanica dei Quanti: il principio dell’ Entanglement. Quest’ultimo prende le mosse dal principio di indeterminazione di Heisemberg, il quale, affermando che: “Non è mai possibile calcolare insieme la posizione e la velocità di una particella perché il suo è un movimento ondulatorio”, sancisce la non località della Fisica Quantistica. L’entanglement infatti è quel principio che mette in relazione per esempio due particelle come ad esempio 2 elettroni collocati agli estremi opposti dell’universo. Tali particelle apparentemente cosi distanti l’una dall’altra, in realtà da un punto di vista quantistico sono unite tra di loro malgrado la differenza spaziale, perché fanno parte dello stesso sistema (l’universo). Questo significa che in teoria gli UFO, le cui apparizioni si manifestano come fenomeni misteriosi ed inspiegabili, presi da un punto di vista quantistico potrebbero muoversi da una parte all’altra dello spazio sfruttando il principio dell’entanglement. Si può fare un ulteriore passo in avanti e formulare ipotesi ancora più affascinanti ed audaci, prendendo in esame la Teoria degli Universi Paralleli. Il primo a ideare, promuovere, e dare dignità scientifica a questo tipo di teoria fu il fisico statunitense Hugh Everett III (1930-1982), che formulò l’interpretazione a molti mondi (abbreviata spesso in MWI, dall'inglese Many Worlds Interpretation). Tale teoria in buona sostanza afferma che la possibilità dell’esistenza di molti universi paralleli al nostro e coesistenti con esso. Questo in virtù del principio in base al quale la funzione d'onda universale conterebbe un'enorme serie di ramificazioni in diverse "realtà percepite", che sono state chiamate appunto “Molti Mondi”. Inoltre questa teoria presuppone implicitamente anche il fatto che tali differenti piani di esistenza possano essere in comunicazione tra di loro. L’insieme di tutti questi universi può essere definito come il Multiverso. Tale impostazione in realtà risulta essere affatto nuova ma figlia di una concezione filosofica olistica pre-rinascimentale, che vede nel filosofo Giordano Bruno il suo esponente più illustre. Egli infatti nel suo celebre testo, ll “De umbris idearum”, afferma che l’universo è un corpo unico, organicamente formato, con un preciso ordine che struttura ogni singola cosa e la connette con tutte le altre. Fondamento di quest’ordine sono le idee, principi eterni ed immutabili, ogni singolo ente, essendo imitazione, immagine, ombra della realtà ideale che la regge. Facendo un salto in avanti nel tempo questa visione risulta avere analogie sorprendenti con la teoria dell’Universo Olografico del fisico e filosofo statunitense David Bohm. Infatti secondo il suo libro "Universo, mente e materia",nell'universo esisterebbe un ordine implicito (implicate order), che non vediamo e che egli paragona ad un ologramma nel quale la sua struttura complessiva è identificabile in quella di ogni sua singola parte, e uno esplicito (explicate order) che è ciò che realmente vediamo; quest'ultimo sarebbe il risultato dell'interpretazione che il nostro cervello ci offre delle onde (o pattern) di interferenza che compongono l'universo. L’ologramma di Bohm e l’immagine ombra di Giordano Bruno sembrano con linguaggi diversi indicare la stessa via concettuale della natura unitaria, organica e multidimensionale dell’universo. Questa concezione cosmologica viene ripresa ed approfondita da Giordano Bruno anche in un’altra sua importante opera: “De Infinito Universo et mundi”. In questo testo, il Bruno afferma con forza la natura infinita dell'universo e l'esistenza di mondi infiniti. Quindi, come si può evincere da queste testimonianze storiche, non solo nella tradizione filosofica orientale e nelle culture tribali (pensiamo alle tradizione sciamaniche ed animistiche), ma bensì anche nella storia e nella filosofia dell’Occidente è presente una visione cosmologica olistica che prevede l’esistenza di un’infinità di mondi e dimensioni differenti, ed anche teoricamente la possibilità dell’esistenza di una presenza massiccia e brulicante di forme di vita intelligente uguali, simili e dissimili alla nostra. Attualmente la Teoria degli Universi Paralleli e le teorie cosmologiche che si appoggiano ad essa,di cui abbiamo provato a tracciare l’esegesi, trova illustri e convinti sostenitori scienziati contemporanei del calibro di Hawking, Michio Kaku ed altri, che sono impegnati ad elaborare dei modelli matematici che possano essere attendibili e plausibili per la comprensione e l’applicazione di tali teorie. Quindi, in merito al problema da noi affrontato in questa sede, a ragion veduta gli UFO potrebbero provenire da altri dimensioni ed altri universi e col passare del tempo quest’ipotesi appare sempre più probabile.



La Tecnologia Stargate e le alterazioni del continuum spazio-temporale come ipotesi interpretativa a sostegno della presenza aliena sulla Terra

Una volta che si sono compresi i concetti di Multiverso e Multidimensionalità, si può pensare di affrontare l’analisi del fenomeno UFO avendo degli strumenti di valutazione più efficaci ed attendibili. Infatti, la tecnologia che sta dietro a tali fenomeni risulta essere non solo tremendamente più avanzata della nostra, ma anche una prova del fatto che noi non abbiamo ancora una conoscenza precisa e sufficientemente ampia delle leggi che regolano l’universo. In ogni caso risulta essere molto importante capire che per approfondire le nostre conoscenze bisogna avere un approccio interdisciplinare ed arrivare a cogliere la verità senza avere pregiudizi, attraverso qualsivoglia percorso teoretico essa sia raggiungibile. A tale proposito ritorniamo ad analizzare il fenomeno dei buchi neri. Tali oggetti da un punto di vista più metafisico ed in linea con la nostra indagine potrebbero essere considerati come dei passaggi interdimensionali, degli Stargate( dall ‘omonimo celebre film di fantascienza del regista Roland Emmerich 1994 ). Infatti al loro interno avvengono tutta una serie di fenomeni straordinari che sfidano le attuali leggi della Fisica, che li configurano certamente come fenomeni anomali e quasi come delle vere e proprie finestre aperte su un’altra realtà. Primo tra tutti il fatto che la loro forza gravitazionale è più potente di ogni altra cosa conosciuta ed é in grado di risucchiare anche la luce. Nessuno è mai stato all’interno di un buco nero benché ci sia stato anche in questo caso un esperimento cinematografico molto riuscito : “The Black Hole”, film di fantascienza prodotto dalla Walt Disney nel 1979 e diretto dal regista Gary Nelson. Nel film si ipotizza per l’appunto che il buco nero sia la porta attraverso la quale si accede ad un altro universo. Molto probabilmente, alla luce delle teorie più recenti ed avanzare della Fisica, quest’ipotesi potrebbe avere un fondamento. Ritorniamo dunque all’analisi del fenomeno UFO. Molto probabilmente si può far riferimento anche a questa teoria per poter dare una spiegazione di alcuni incontri ravvicinati del terzo tipo, e soprattutto dell’inquietante fenomeno dei rapimenti( le Abductions). Infatti, spesso i rapiti perdono ogni coordinata spazio-temporale per tutta la durata della loro sconcertante esperienza ( il cosiddetto missing time ), come se venissero risucchiati in un’altra dimensione dove il tempo e lo spazio, così come noi li conosciamo, si annullano. Questo dato è stato verificato scientificamente da alcuni eminenti studiosi del fenomeno della Abductions, che hanno riscontrato che l’unico modo efficace per far affiorare dalla memoria questi eventi, spesso fortemente traumatici, fosse la pratica dell’ipnosi regressiva ericksoniana. Sicuramente anche alla luce di questi studi, potrebbe essere lecito ipotizzare che gli alieni( che si dividono in molteplici razze differenti), possiedono tecnologie che li rendono capaci di muoversi tra le pieghe dello spazio-tempo viaggiando attraverso le dimensioni, e che tale possibilità ha permesso loro di visitare e stabilire una presenza attiva e costante sul nostro pianeta. Tale ipotesi di lavoro è stato il cavallo di battaglia del Prof. Sebastiano Di Gennaro nella stesura del suo libro “Homo Saurus”, nel quale sulla base delle ricerche scientifiche condotte con l’appoggio della sua equipe dell’USAC, ha ipotizzato la presenza stanziale in alcune zone dell’Italia Settentrionale, di una razza aliena di rettiloidi fino a quel momento completamente sconosciuta ed inedita nel panorama dell’Ufologia mondiale.


Conclusioni

Siamo giunti finalmente alla fine di questo lungo excursus sulle possibili relazioni che intercorrono tra la Teoria degli Universi Paralleli, articolata nelle sue molteplici interpretazioni, ed il fenomeno UFO. Questo viaggio non è stato ozioso ed inutile ma ci ha permesso di raggiungere, sebbene da un punto di vista squisitamente teorico, lo scopo che ci eravamo posti. Ovvero quello di aprire una breccia nel pregiudiziale scetticismo rispetto all’esistenza ed all’importanza del fenomeno UFO di una parte della cosiddetta scienza ufficiale. Quest’ultima in realtà, grazie ad i più recenti sviluppi della Fisica Quantistica, ed alla ricerca brillante e coraggiosa di alcuni scienziati all’avanguardia, sta sempre più rivedendo le sue rigide posizioni dogmatiche ed andando oltre i suoi limiti.

 

*RAIMONDO GALANTE FUTURISTA ANARCHICO E POSTSITUAZIONISTA

DEL MOVIMENTO ARTE VAPORIZZATA- ROMA-

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