Fiamma Nirenstein: per Israele e la CIVILTA' EBRAICA senza se e senza ma!

 
 

Dichiarazione dell’On. Fiamma Nirenstein, Vice Presidente della Commissione Esteri

“Stamani ci raggiunge, appena tornati da Israele con una delegazione dell'Associazione Parlamentare di Amicizia Italia - Israele, la notizia dell'uccisione volontaria di tre civili innocenti nella loro casa di Kiryat Malachi, causata del lancio di 250 missili in 24 ore indiscriminatamente su una popolazione di un milione e mezzo di civili del Sud. Dico "volontaria" perché è evidente che il bombardamento è indirizzato alla popolazione civile, come sempre peraltro da quando nell’agosto 2005 Israele ha sgomberato Gaza, oggi interamente nelle mani dei palestinesi di Hamas. Da allora dalla Striscia, con qualche intervallo, piove su Israele un insopportabile quantità di missili in parte di lunga gittata (Fajr) di probabile fabbricazione iraniana, in parte Grad, Katyusha e razzi vari” – continua Nirenstein - “L'Associazione ha visitato la popolazione e portato la sua solidarietà in un kibbutz, Kfar Asa, duramente colpito nei giorni scorsi. Abbiamo visto i bambini rinchiusi da giorni nelle stanze blindate, le case bombardate, i negozi chiusi, la gente pronta a raggiungere in quindici secondi i rifugi costruiti in ogni casa. Abbiamo ascoltato episodi di morti e di feriti. La mia impressione è che gli israeliani abbiano vissuto e vivano nelle ultime settimane una condizione inaccettabile per qualunque Paese, incluso il nostro, in cui si colpisce gratuitamente e con studiata crudeltà la popolazione civile. Penso anche che l'esercito israeliano abbia cercato di contenere al massimo il numero dei palestinesi uccisi nell'ambito dell'operazione in corso, Israele non ha mai cercato altro che di fermare il lancio di missili colpendo i responsabili e i nidi di armi, e che l'esposizione volontaria che Hamas fa dei propri civili rende molto difficile un'operazione mirata con perfezione, della qual cosa certamente ci dobbiamo dispiacere sperando che anche Gaza un giorno pensi al proprio sviluppo e alla propria gente piuttosto che alla distruzione di Israele. Dall'altra parte, è chiaro che l'enorme investimento israeliano nella vita degli abitanti con un sistema di protezione capillare, un rifugio per ogni casa e il continuo investimento per proteggere le scuole e i luoghi di lavoro, rendono più difficile colpire i civili. Per questo i numero di morti è contenuto nonostante i lanci ormai continui e senza tregua. Speriamo che quanto prima il fuoco di guerra si spenga, ma è evidente che al di là della logica pena umana per ogni morto e ferito, occorre che l'organizzazione terrorista Hamas cessi dalla sua insistita determinazione a distruggere lo Stato d'Israele. Molte famiglie simili alle nostre stanotte stanno di nuovo per affrontare una notte di incubo nei rifugi sotto un attacco che cerca i civili per ucciderli, e a loro va la nostra solidarietà mentre speriamo nella pace”.