Alessandro Gulinati: sulla Kultur a Ferrara

15-11-2012

 

La crisi economica, l'arte e la cultura a Ferrara

di Alessandro Gulinati *

Scrivo sottoponendo a voi quelle che mi paiono essere delle riflessioni obbligate dopo che la giornata del 14 Novembre 2012 è terminata lasciando un segno profondo nella coscienza di chi come il sottoscritto ha compiti di rappresentanza istituzionale e sociale.
Sono infatti consigliere indipendente nella Circoscrizione 1 di Ferrara e da tre anni sono attivo in questa stessa città con l'obiettivo di promuovere Ferrara città d'Arte, Cultura e Turismo. In questo breve lasso di tempo mi sono occupato di problematiche sociali, del lavoro ed in particolare dello stato del patrimonio storico cittadino nella convinzione che Ferrara possa avere un futuro, in primo luogo se saprà essere una città accogliente, produttrice e distributrice di conoscenza e saperi. Ho così osservato forse con occhi diversi, forse da un punto di vista troppo particolare, quanto è andato accadendo nel breve volgere di 48 ore.
Dapprima i disoccupati e gli studenti napoletani hanno assediato la ministra, dalle lacrime di coccodrillo, Fornero e poco dopo le lavoratrici e i lavoratori sardi hanno cacciato, come fosse un Caesescu qualsiasi, il gran manager e tecnico (pregiudicato per evasione fiscale) Corrado Passera, sbarcato nel Sulcis non si sa bene con quale intenzione. Poche ore dopo i mezzi di comunicazioni ci informavano che l'emendamento proposto per garantire gli esodati (persone senza lavoro e senza pensione) si rivolgeva ad una platea di circa 10.000 persone portando a 130.000 su un totale di "probabili" 350.000 scoperti da garanzie di reddito. Poi è iniziato lo sciopero europeo che ha paralizzato Grecia, Spagna, Portogallo e dato vita a grandi mobilitazioni un po' ovunque, dall'Irlanda a Belgio e Romania passando per la nostra martoriata penisola. Ovunque violenze ed espressioni di disperazione tra loro simili, a Madrid si sparano proiettili di gomma sulla folla, ad Atene si usano gli idranti e le squadracce di Alba Dorata, in italia a Roma, Torino, Milano, padova e non solo, studenti e lavoratori si sono confrontati con i manganelli e la solita sequela di dichiarazioni allarmate, richieste di divieto di manifestare in un crescendo di intolleranza e comportamenti disperati anche da parte di minoranze di manifestanti.Niente di cui meravigliarsi, cosa dovrebbe mantenere la coesione sociale? Sono forse i talk show dove la classe dirigente si mostra come fosse una brutta copia dei Muppets a poter ridare serenità a giovani e lavoratori? Non mi pare . . ..C
 
CRONACA COMUNE FE ON LINE