Emilia post sisma? La Regione rosso stinta nel caos

 
 
Modena, 7 ottobre 2012 - CRESCE la rabbia nell’Emilia devastata dal terremoto. E crescono i dubbi sulla gestione del post-emergenza. La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso delle proteste è la mancata proroga delle tasse: aziende e associazoni in rivolta, cittadini sempre più increduli. Senza casa, senza certezze, senza punti di riferimento e con il lavoro e i contributi a singhiozzo (i sei miliardi saranno disponibili da gennaio), non è stata concessa neppure una tregua dalle gabelle.

 

 

A tutto questo aggiungiamo l’incredibile ritardo con cui la Regione (e a cascata i Comuni) si muove su tutto e non è difficile comprendere lo stato d’animo degli sfollati. In autunno tutti avrebbero dovuto avere un tetto, ma il bando per la realizzazione dei prefabbricati — che doveva chiudersi venerdì — è stato prorogato al 10 ottobre. Conti sbagliati. E le casette non arriveranno prima di dicembre.

 

 

Intanto? Intanto è caos. O quasi. I campi sì, si stanno smantellando, ma le persone vengono sistemate qua e là, dove si può: ad esempio in hotel anche molto lontani dalle zone di residenza o in edifici che prima erano scuole. I lavoratori devono quindi adattarsi o percorrere molti chilometri, gli studenti devono cedere i loro spazi e stiparsi in prefabbricati troppo piccoli (sbagliati i calcoli anche in questo caso). E poi i Comuni, non preparati a gestire questo tipo di emergenze, sono impantanati e quei rinforzi promessi da Bologna non sono mai arrivati. I soldi delle donazioni sono fermi, anche quelli, in viale Aldo Moro. Se presto non si troveranno soluzioni (e promesse), ci potrebbero anche essere problemi di ordine pubblico. Lo diciamo da settimane: bisogna fare presto.

 

*di Barbara Manicardi

http://www.ilrestodelcarlino.it/modena/cronaca/2012/10/07/783173-terremoto-commento-manicardi.shtml