Pierluigi Casalino: dalla riscossa libica femminile riparte la Primavera Araba?

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La reazione popolare in Libia contro i salafiti dopo l'uccisione dell'ambasciatore americano e la crescente ostilità in Tunisia delle classi medie, ma anche in modo sempre più evidenti di diversi altri settori sociali, dall'imprenditoria a i ceti meno abbienti costituiscono segnali incoraggianti in vista di una ripresa del processo riformatore nelle società arabe. Circostanza, peraltro, che sembra manifestarsi nello stesso Egitto, in Algeria e in Marocco, oltre che, nonostante la guerra civile, anche in Siria, che, pur tra le opposte strumentalizzazioni, prevalentemente di natura internazionale, non sembra nel suo complesso voler rinunciare ad una certa base laica, che risale al periodo coloniale. Il vento delle rivoluzioni arabe, aldilà della tensione seguita alla pubblicazioni di film e vignette ritenute offensive dell'Islam, ricomincia a soffiare grazie ad un'insospettata levata di scudi del mondo femminile, aldilà della spinosa questione velo e non velo. Le richieste di partecipazione e di tutela dei diritti delle donne in una moderna società arabo-islamica è stata posta all'ordine del giorno del più recente dibattito avviato dall'Istituto del Mondo Arabo di Parigi, che, recuperando simboli e messaggi della tradizione più antica del pensiero arabo, si rifà agli insegnamenti di filosofi come Ibn Rushd (Averroè), le cui intuizioni sull'esigenza dell'emancipazione femminile, ma anche sulla necessità di considerare la ragione come fondamento della conoscenza tornano di attualità.
 
Casalino Pierluigi, 23.09.2012