La Casta PD Ferrara: l'opposizione contesta, censura sovietica in città, Bersani arruola i gay!

 

Riportiamo un punto di non ritorno per la democrazia e l'informazione ferrarese: una denuncia documentata sulla casta PD Ferrara, vera e propria associazione a dipingere... sullo scandalo sanitario di Kona Hospital... con quasi tutta la stampa made in fe, il quotidiano on line del Comune in testa da far impallidire la Pravda di Breznev. Ferrara è una città di tonti e coglioni, ma tutti devono sapere fuori Ferrara che sta succedendo in città. Con un sindaco che dovrebbe garantire la ricostruzione post.sisma ma che non a caso fa rima con un certo Errani, rinviato a giudizio in questi giorni. Ferrara è ormai un simulacro di ex democristiani OGM-organismi geneticamente modificati- griffati PD sulla pelle della libertà e della democrazia dei liberi ferraresi. Compagni di Ferrara sveglia!!!

 

Il Consigliere di PPF, Valentino Tavolazzi, racconta il suo punto di vista sull'atteggiamento del Sindaco, del partito politico che lo sostiene e dell'Ufficio Stampa del Comune di Ferrara - tacciato di essere un organo "di censura". Pubblichiamo integralmente la nota inviata alla stampa.

"LE MENZOGNE DI TAGLIANI/PD E LA CENSURA DEL COMUNE

Il consigliere del Pd Francesco Portaluppi è il portavoce delle menzogne del Pd e al centro di un conflitto etico/politico. Come dirigente medico pubblico al Sant’Anna, è sottoposto alle strategie ed alle direttive della struttura aziendale, le cui prestazioni sanitarie sono oggetto di “controllo politico” da parte della conferenza socio sanitaria, dunque dei Comuni del territorio, in nome e per conto dei cittadini. Pertanto nella veste di dirigente medico pubblico e con riferimento ai servizi ospedalieri da lui diretti, Portaluppi è un “controllato” dai cittadini, tramite gli eletti.

Quando invece il consigliere comunale Portaluppi interviene in aula e alza la mano per votare le scelte che riguardano il sistema ospedaliero del territorio, ha il ruolo di controllore, in nome e per conto dei cittadini. Per queste ragioni (il rilievo vale anche per la consigliera Pd Adelina Ricciardelli, dirigente medico del 118), egli dovrebbe correttamente astenersi dal prendere parte attiva nella discussione su Cona e Sant’Anna, in quanto scarsamente credibile nella sua duplice veste di “controllore” e “controllato”.

Quale cittadino infatti può fidarsi dei consigli sulla chiusura del Sant’Anna, dispensati dal politico che al tempo stesso è dirigente medico integrato nell’azienda ospedaliera che da anni ha fatto tale scelta? Sarebbe come fidarsi dei dirigenti del petrolchimico quando sostengono che gli impianti del fabbricone fanno bene alla salute! Il problema etico sta nel fatto che Portaluppi ha girato insieme a Ricciardelli circoscrizioni, circoli del Pd e riunioni varie, per spacciare la scelta di Cona e la chiusura del Sant’Anna come il meglio che potesse capitare ai ferraresi. Lo ha fatto come dirigente medico pubblico o politico del Pd? Un conflitto che ho più volte segnalato in consiglio comunale. Tutte le arrampicate sul ghiaccio di Portaluppi non hanno mai risolto tale conflitto etico/politico, né eliminato l’imbarazzo che chiunque vivrebbe, se, da consigliere comunale, si trovasse a valutare, discutere e deliberare sui servizi sanitari (esempio il 118), di cui egli/ella stesso fosse dirigente responsabile.

Una commistione controllore/controllato non etica, imbarazzante per il partito che la difende e facile da comprendere per chiunque, Portaluppi escluso, che dal canto suo si definisce “pioniere e leader scientifico internazionale nel campo della cronobiologia e cronoterapia dell'ipertensione arteriosa”. Inoltre il consigliere medico del Pd è politicamente responsabile, insieme al suo partito e al sindaco Tiziano Tagliani, del vergognoso scandalo di Cona, dell’umiliazione imposta ad una città privata per decenni di un ospedale degno di un paese civile, dello spreco di denaro pubblico per un investimento, che dopo oltre vent’anni non è ancora operativo al cento per cento, del degrado e della chiusura dell’ospedale cittadino e del suo pronto soccorso. Detto ciò Portaluppi persevera nel seminare menzogne, esattamente come fece il sindaco Tiziano Tagliani (http://www.cronacacomune.it/index.phtml?id=13190) quando, per sfuggire alla responsabilità politica di aver deciso il raddoppio di Cona e la chiusura del Sant’anna, dichiarò “il 24/07/2000 l’Ing Tavolazzi sigla la relazione sullo stato di avanzamento dei lavori consegnata dal Direttore Tecnico della Coop. Costruttori”. Tagliani e Portaluppi furono immediatamente sbugiardati con l’esibizione del documento incriminato (http://www.cronacacomune.it/index.phtml?id=13218).

Esso non si riferisce ai lavori di Cona 2, bensì al primo lotto affidato alla Coopcostruttori e contiene un mio appunto di trasmissione al sindaco, come chiunque può verificare. E’ evidente l’allusione dell’avvocato Tagliani alla possibilità che io abbia in qualche modo avuto a che fare con l’appalto di Cona ed abbia addirittura firmato uno stato di avanzamento dei lavori. Niente di più falso! Nel documento si legge chiaramente, nella prima pagina in alto a destra, un appunto scritto di mio pugno: “Relazione consegnata da Verlicchi, dir.tecn. Coop Costruttori il 24.7.2000”. Sotto l’appunto c’è la mia firma.

Si tratta di un messaggio per il sindaco Sateriale, al quale consegnai immediatamente la relazione ricevuta da Verlicchi. La firma sotto l’appunto è tutt’altro che una “sigla” di ratifica o approvazione, come invece lascia intendere Tagliani, nè vi sono altre sigle o firme nel documento. La relazione inoltre riguarda l’appalto da 90 miliardi di lire in corso nel 2000, assegnato alla Coopcostruttori nel 1996 dall’azienda Sant’Anna. Si trattava del primo lotto (Cona 1), concepito come integrazione dell’ospedale in città. Il raddoppio, infatti, verrà appaltato nel 2006, dopo i ripetuti tentativi di ricorrere al leasing da parte di Ubaldo Montaguti, condivisi da Sateriale e Tagliani contro il mio parere, e bocciati dall’Authority per i lavori pubblici dopo la revoca del mio incarico. Il riferimento al raddoppio di Cona ed alla chiusura del Sant’Anna, contenuto in una pagina del documento citato dall’avvocato, ha lo scopo di motivare le varianti al progetto originario.

Il fatto che la relazione della Coopcostruttori, datata 7/2000, citasse varianti conseguenti al raddoppio di Cona ed alla chiusura del Sant’Anna, è l’ennesima conferma che tale decisione fu presa dal Comune precedentemente al mio arrivo. E’ evidente la mala fede dell’avvocato Tagliani e del dottor Portaluppi dirigente dell’azienda Sant’Anna, controllore e controllato. Essi infatti strumentalizzano quell’episodio, ben sapendo che i destinatari della relazione erano le autorità politiche del Comune, cioè il sindaco, il vice sindaco (Tiziano Tagliani stesso) e la giunta, preoccupate per il lento procedere dei lavori a Cona ed alle quali la Coopcostruttori portava le giustificazione dei ritardi. La scelta di raddoppiare Cona e chiudere l’ospedale Sant’Anna ed il suo pronto soccorso in città fu fatta da Tagliani l’11.1.2000, con il protocollo di intesa Comune, Regione, aziende sanitarie, quando io non ero in Comune (fui assunto il 17.4.00) e l’avvocato era vice sindaco (1999-2005) (http://www.cronacacomune.it/index.phtml?id=13248)).

La decisione fu poi confermata e realizzata nel 2006, con il maxi appalto di Cona, quando Tagliani era consigliere regionale in commissione sanità (2005-09) ed io ero non ero più in Comune da quattro anni. In sei firmarono la condanna a morte del Sant’Anna. Era l’11.1.2000 quando il sindaco Sateriale, il presidente della Provincia Dall’Acqua, i due direttori delle aziende sanitarie Colli e Montaguti (inviato a Ferrara allo scopo), l’assessore regionale alla sanità Bissoni ed il rettore Conconi, siglarono il protocollo d’intesa (allegato nel link), senza consultare i cittadini, nè il consiglio comunale di Ferrara. Quel documento costituisce lo spartiacque tra il primo progetto di Cona, concepito come integrazione del Sant'Anna con 450 posti letto ed il maxi ospedale da 900 posti letto, con 18 sale operatorie, invece delle 7 iniziali, le emergenze e la facoltà di Medicina (ferrara.comune.fe.it/attach/sindaco/docs/cronologia_cona.doc).

Dunque prima di Sateriale e Tagliani (1999), il nuovo ospedale di Cona doveva integrare il Sant’Anna, sul modello di Modena (Policlinico e Baggiovara) e come tuttora propongono Progetto per Ferrara ed i quasi 15000 cittadini del referendum autogestito. Alla lettera l. pag 3 del protocollo d’intesa si legge “la soluzione che viene ritenuta più idonea alle richieste di razionalizzazione dell’esistente e di ottimizzazione degli scenari futuri concernenti l’intero sistema ospedaliero provinciale ferrarese e che trova concordi unanimemente i firmatari del presente accordo, prevede che sia superata l’ipotesi di mantenere in vita contemporaneamente 2 strutture ripetitive; che sia completata la struttura nell’area prescelta per il nuovo polo di Cona, capace di contenere ogni attività necessaria ad una struttura ospedaliera di alta specializzazione (III° livello)”.

Il documento di sette pagine non si limita a sancire in politichese la chiusura del Sant’Anna, ma stabilisce anche il trasferimento della facoltà di medicina a Cona, tanto del primo triennio didattico, quanto di quello clinico. Sateriale era sindaco dal giugno 1999, affiancato dal vicesindaco Tiziano Tagliani. Loro, non altri, hanno deciso di firmare quel protocollo che condannava il Sant’Anna, in nome e per conto del Comune di Ferrara. Il consiglio comunale non aveva deliberato nulla al riguardo. Sateriale, Tagliani e la giunta, insieme ai partiti della maggioranza che li sostenevano, portano solidalmente la responsabilità politica di quella decisione, di fronte ai cittadini ferraresi. Ci si domanda con quale coraggio l’avvocato Tagliani, nel consiglio unificato del 14.6.11 su Cona, abbia strillato la sua estraneità alla decisione di chiudere il Sant’Anna! E con quale onestà intellettuale egli abbia tentato di coinvolgermi nella vergognosa vicenda politica, ben sapendo che fui assunto 4 mesi dopo la scelta sciagurata (16.4.00).

La verità è che l’avvocato Tagliani, dopo aver fatto quella scelta da vicesindaco, si occupa alacremente della vicenda da almeno dodici anni, in posizioni rilevanti in Comune (1999-05), come Presidente della Commissione Politiche Sociali e per la Salute della Regione (2005-09), infine come sindaco della città (2009-oggi). E con quale risultato? Il nuovo ospedale, in costruzione da 20 anni, è incompleto, obsoleto, lontano dalla città e tuttora non totalmente fruibile, mentre il caro Sant’Anna è stato colpevolmente lasciato cadere a pezzi, privando un’intera generazione di ferraresi della minima assistenza sanitaria degna di un paese civile. Al suo posto sorgeranno villette e una clinica privata, il regalo che Pd, Tagliani e Portaluppi hanno in serbo per la città. Dovrebbero vergognarsi e chiedere scusa ai ferraresi. Essi mentono anche quando scrivono “…a stroncare ogni dubbio residuo sulla convinzione con cui Tavolazzi lavorava per portare a Cona il S. Anna, basterebbe il comunicato stampa del 24/7/00 in cui Tavolazzi scrive che c'era stato modo di "constatare la complessità delle opere in fase di realizzazione e di apprezzare le scelte funzionali e distributive tese ad assicurare elevati standards di confort alberghiero e ciò anche a fronte della posa di sofisticate componenti tecnologiche finalizzate ad assicurare un ottimale livello di organizzazione delle attività sanitarie" (http://www.cronacacomune.it/index.phtml?id=14354).

Non ho mai scritto quel comunicato stampa per il Comune, ne altri. Portaluppi, se non ne è egli stesso l’autore, dovrebbe informarsi presso l’ufficio stampa ed il gabinetto del sindaco, che pur pagati dai cittadini per informarli senza censura, si permettono di tagliare gli interventi dei consiglieri comunali ospitati nella apposita rubrica loro riservata in CronacaComune. L’ultima sforbiciata riguarda una parte intera del mio intervento sul vergognoso comportamento tenuto da alcuni rappresentanti della maggioranza in aula durante l’ultimo consiglio sul derivato. Ecco il testo censurato: "La credibilità di questa classe politica è ormai sotto ai tacchi, è rimasta solo la disonestà intellettuale, che induce i figuranti del Pd, al comando dell’avvocato, all’uso della menzogna e del ventilatore di fango. Lunedì sono andati in scena i peones privi di pensiero politico, incapaci di capire e prevenire i danni procurati alla città, da un sindaco ex democristiano, amico di Hera, eletto nel 2009 al ballottaggio, dopo aver lasciato sul terreno 10 mila voti. Una classe politica forgiata nella pochezza umana e culturale, che con poca dignità tradisce il mandato elettorale e l’interesse della città. La scena è ormai calcata figuranti come Balestra, Portaluppi, Merli, ai quali sovente Tagliani affida la parte più umiliante del copione: coprirsi di ridicolo nel patetico tentativo di arrampicarsi sul ghiaccio della vergogna e del fallimento di un’intera generazione di politicanti. La città non é mai stata governata così male. E la colpa naturalmente è di Tavolazzi. Lo avevano già fatto con il contratto di illuminazione pubblica Hera (http://www.cronacacomune.it/index.phtml?id=8879)

(http://www.cronacacomune.it/index.phtml?id=9018) (http://www.cronacacomune.it/index.phtml?id=9036)

e con la scandalosa chiusura del Sant’Anna, che merita un breve richiamo" Il responsabile dell’ufficio stampa Alessandro Zangara ha motivato la sforbiciata affermando che: “..non si tratta di censura bensì di rispetto nei confronti dei cittadini e dei rappresentanti istituzionali nonché del rispetto di un impegno professionale che ritengo di continuare a seguire. Ciò per evitare che il dialogo e il dibattito politico ospitato dalla rubrica "Punti di vista" scada in uno scontro diretto, personale che nulla ha a che fare con gli obiettivi della testata giornalistica del Comune.

Sulla questione avevo già avuto modo di richiamare l'attenzione anche di altri consiglieri e di intervenire in diverse occasioni per salvaguardare questo principio, questo impegno. Ho provveduto a integrare la parte relativa ai link con gli interventi pubblicati su cronacacomune.it” Nelle sue parole si annida l’ipocrisia dei due pesi e delle due misure. Se Zangara fosse davvero libero di mettere in atto ciò che pensa e afferma, perché mai avrebbe pubblicato, come ha fatto, la seguente affermazione di Portaluppi, in aperto conflitto con i sani principi testè enunciati?

Ecco la frase, agli occhi di Zangara non diretta nè personale, indirizzata al sottoscritto dal consigliere medico, portavoce delle menzogne del Pd: “come si può garantire che un direttore generale cacciato per insanabili contrasti con Sindaco e Giunta, diventato consigliere nello stesso Comune, non sia ispirato da odi e vendette personali piuttosto che da serene valutazioni degli interessi dei cittadini? (http://www.cronacacomune.it/index.phtml?id=14198)

Al consigliere Pd Portaluppi, corresponsabile insieme al suo partito ed al sindaco Tagliani della scandalosa vicenda dell’ospedale di Cona, per la quale ogni giorno, insieme, dovrebbero chiedere scusa ai ferraresi, dedico l’ultimo minuto per confessare che, mai come oggi, ho apprezzato la libertà, garantita ai cittadini del nostro paese, di scegliersi oltre al consigliere comunale dal quale farsi rappresentare, anche il medico da cui farsi curare.

Valentino Tavolazzi

Consigliere comunale PpF"

 

*da

http://www.ferrara24ore.it/news/ferrara/009336-tavolazzi-contro-tutti